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Si sente “mamma” di 13 bambole: “Li porto al parco e cambio loro i pannolini”

by Michele Iozzino
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Roma, 29 sett – Racconta la sua quotidianità su Tik Tok con i suoi 13 figli piccolissimi al seguito, fatta di giri in passeggino al parco giochi, pannolini e ninna nanne. La particolarità? Quei figli non esistono, ma sono solamente bambole iperrealistiche. È il caso tra il grottesco e il surreale di Jess Ellis, donna di 27 anni che vive a Londra.

L’inquietante hobby di Jess Ellis: “madre” di 13 bambole

“È terapeutico tenerli in mano se sei stressato o ansioso è molto rilassante”. Jess spiega così la sua passione per i suoi bambolotti. Non dei semplici giocattoli per bambini, ma delle bambole che imitano quasi alla perfezione bambini veri (le cosiddette bambole reborn). Una collezione di ben 13 bambolotti, costati 6mila sterline, equivalente a circa 7mila euro. Per la sua prima bambola, modellata sua una bambina di un mese e che ha chiamato Rebecca, ha speso 250 sterline. Poi il desiderio di darle un “fratellino” per farle compagnia. Ecco allora Sam per 560 sterline. A quel punto sono arrivati tutti gli altri, Brooklyn, Manuela, Annalise, Aria, Zain, Lilly, Charlie, Pippa. Fino alla più costosa di tutti: Cookie. Plasmata a partire da una bambina nata prematura e acquistata per 1.700 sterline. La svolta durante il periodo pandemico, quando la donna non voleva più uscire di casa per paura del Covid. È stato allora che il fidanzato le ha comprato una carrozzina, così da spronarla a uscire e superare le sue ansie. Cosa che si è rivelata un successo: “Ha funzionato molto bene e dopo qualche mese sono stata in grado di uscire anche da sola senza la carrozzina”.

Un canale TikTok da 300mila followers

Jess ha anche un canale Tik Tok, che conta quasi 300mila followers, dove pubblica contenuti incentrati sulle sue bambole e mostra i suoi segreti per prendersi cura di loro. Confida di emozionarsi di fronte ai suoi bambolotti: “Mi piace guardarli. A volte se li guardo molto rapidamente posso persino ingannarmi nel pensare che siano reali”. Un confine tra realtà e illusione che è però labile: “Riconosco che non sono veri bambini e spesso li lascio in posti dove sicuramente non dovrei lasciare un vero bambino, come su un tavolo”. Nonostante il suo hobby, la donna racconta che il suo fidanzato si è dimostrato “incredibilmente solidale”, tanto da aiutarla perfino a vestire i “bambini”.

Michele Iozzino

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