Roma, 5 dic – Fino a qualche tempo fa lo immaginavamo nelle borsette da signora insieme a rossetto e cellulare, da oggi invece lo spray al peperoncino inizia il suo iter di prova per entrare ufficialmente nell’arsenale delle forze dell’ordine.
La notizia non dovrebbe far scalpore in quanto questo dispositivo è già utilizzato all’estero, in particolare negli Stati Uniti rientrando nella classifica delle “Non lethal Weapons”. In realtà, in Italia, il prodotto è già commercializzato da tempo, ma il ministero della Salute ha dato il suo via libera all’uso solo dopo che è stato ridotto al 10% l’Oleoresin Capsicum,il principio attivo estratto dal comune peperoncino. Il Dipartimento della pubblica sicurezza fa sapere in una nota che “Dopo un’attenta analisi in particolare della direzione centrale di Sanità della polizia saranno usati dispositivi dal personale delle forze dell’ordine impegnate in attività di controllo del territorio».
Al momento il suo utilizzo è previsto solo “a fronte di un’azione violenta o di resistenza attiva — spiega un comunicato del Capo della polizia — contro l’operatore di polizia o altre persone coinvolte negli scenari operativi quando ogni tentativo di mediazione, dialogo o negoziazione sia fallito”. Il malcapitato di turno subirà quindi gli effetti di un comune lacrimogeno, con effetti sugli occhi e sulle mucose dell’apparato respiratorio che possono durare circa 30-45 minuti.
A partire dal 2014 quindi si inizieranno le sperimentazioni da parte della Volanti e della Polfer di Milano nonché ai Nuclei Radiomobili di Roma e Napoli.
La notizia è stata presa con ironia dal mondo del web ma molto seriamente da parte dei sindacati che in alcuni casi arrivano anche alla polemica sulle limitazioni imposte. “Lo è uno strumento utile purché ci sia preparazione adeguata del personale e regole certe sull’utilizzo. La sperimentazione potrà servire per verificarne l’opportunità di utilizzo anche in compiti di ordine pubblico”, cosi dichiara Lorena La Spina, segretaria dell’Anfp. Entusiasta anche il segretario del Coisp, Franco Maccari: “Mi auguro che gli spray vengano distribuiti a tutti l’obiettivo non è quello di fare male, ma semplicemente di evitare che gli operatori finiscano per essere coinvolti in risse nel corso dello svolgimento dei servizi, specialmente di quelli notturni”.
Di diverso parere invece Massimo D’Anastasio, portavoce del Consap secondo cui “lo spray al peperoncino sarebbe l’ideale per la gestione dell’ordine pubblico, in quanto consentirebbe il blocco del singolo facinoroso, evitando le cariche che finiscono invece per danneggiare anche chi non c’entra”.
D’Anastasio contesta in particolar modo l’esclusione dei reparti mobili soprattutto in considerazione del fatto che “lo spray è già entrato a far parte dell’armamentario stesso dei Black Block, che lo hanno usato di recente in via dei Giubbonari a Roma per forzare il nostro schieramento. Basta, infatti, che un solo poliziotto venga colpito dallo spray perché abbassi lo scudo e si crei così un buco per far passare pietre e bulloni”.
Sicuramente, anche l’utilizzo di questo dispositivo deve essere regolato, onde evitare di assistere a scene come quelle diventate purtroppo famose grazie ad un video su youtube, di poliziotto statunitense che spruzza il gas urticante su una donna incinta in un parcheggio.
Cesare Dragandana