Home » Spremete più uva e meno i lavoratori: l’azione ad Avellino contro la crisi di manodopera

Spremete più uva e meno i lavoratori: l’azione ad Avellino contro la crisi di manodopera

by Tony Fabrizio
0 commento
Avellino

Roma, 22 set – È allarme cronico in Irpinia circa il reperimento di manodopera da impiegare nella vendemmia. La tragica situazione ha raggiunto livelli così allarmanti che nemmeno la Confagricoltura di Avellino ha potuto più tacere: “[…] il grosso problema che si ripresenta anche quest’anno in termini ancora più pressanti, in considerazione dei quantitativi previsti, è il reperimento della manodopera per la raccolta. Un problema che peserà molto nel salvaguardare la quantità e la qualità”.

L’allarme manodopera e il problema delle condizioni dei lavoratori nel settore vinicolo

Al di là dei proclami, le conseguenze di questa sciagurata gestione sono due, antitetiche e, forse, addirittura paradossali: si fatica a reperire manodopera da impiegare in vigna perché la si vuole impiegare a costi bassi, sempre più bassi, umilianti e che rasentano la fame. A questo va aggiunto la precarietà del lavoratore che si tende a occupare solo in maniera stagionale. Quindi, le aziende locali sono “costrette”, non senza vantaggi, a ricorrere alle cosiddette “cooperative senza terra” che reclutano “migranti economici” – senza formazione e spesso senza comprendere nemmeno la lingua italiana – che contribuiscono ad abbassare la paga giornaliera (se non a sdoganare proprio il lavoro nero) e che può facilmente essere abbandonata (per le nostre strade) a stagione conclusa.

Oltre alla cosiddetta fuga dei cervelli, stiamo vivendo anche la “fuga delle braccia”: gente competente, formatasi in Italia e che per lavorare è costretta, invece, a raggiungere la Germania, la Svizzera, l’Ungheria, la Croazia, dove viene stabilizzata trovando nel settore occupazione per l’intero l’anno con garanzie ad hoc e che concorrono ad alzare il livello qualitativo del prodotto di altri Paesi.

L’azione di CasaPound Avellino e il silenzio della stampa

“Spremete più uva e meno i lavoratori” è il grido che con un’azione mirata la comunità avellinese di CasaPound ha rivolto alle istituzioni per un fattivo e concreto studio di politiche fiscali adeguate, come l’uscita dalla spirale dei tassi d’interesse costantemente al rialzo e chiede a gran voce l’individuazione di misure a sostegno della manodopera affinché questa resti nelle nostre terre onde scongiurare un ulteriore, irreparabile danno alle imprese, alle famiglie e allo Stato, senza dimenticare di occuparsi anche delle condizioni lavorative, garantendo maggior tutela agli impiegati nel settore vitivinicolo oggi ridotto a uno sterile rapporto tra domanda e offerta, quando invece è cultura, identità, investimento, sviluppo del territorio, turismo, vita. Che deve morire, visto che l’appello della Confagricoltura non è stato raccolto da nessuno e all’azione in difesa dei lavoratori del settore nessuna testata locale ha dato voce. Ma noi siamo venneriani e di certo non accetteremo fatalisticamente questo stato di cose che ci hanno propinato. Non senza combattere. Non senza vincere. Per i lavoratori. Per l’eccellenza del prodotto. Per il made in Italy.

Tony Fabrizio

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati