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Stupri, aggressioni, vandalismi: nell’Italia del 2017, prendere il treno è un rischio

by Giorgio Nigra
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Da qualche tempo a questa parte, uno dei posti più pericolosi d’Italia sta diventando… il treno. Colpa, neanche a dirlo, degli immigrati clandestini, che sui nostri convogli fanno ormai il bello e il cattivo tempo. L’ultimo fatto di sangue arriva da Lodi, dove un controllore di Trenord di 45 anni si è beccato una coltellata solo per aver fatto il suo lavoro, ovvero chiedere il biglietto. Il fatto è avvenuto sul Piacenza-Milano, alle 7.30 del mattino. Tra un vagone e l’altro, il controllore ha notato un uomo che cercava di nascondersi per eludere il controllo dei biglietti. Alla richiesta di mostrare il titolo di viaggio, l’immigrato ha detto che ne era sprovvisto. Quando il controllore ha iniziato la procedura per multare il passeggero clandestino, è scattata l’aggressione. Il pugnale ha trapassato il palmo della mano da parte a parte. La vittima è stata portata in ospedale a Codogno per essere poi dimesso con una prognosi di quindici giorni. L’aggressore, invece, è stato preso dalla Polfer, sulla banchina della stazione, a pochi chilometri di distanza dal luogo della fuga. Al momento l’uomo è stato fermato con l’accusa di tentato omicidio.

Solo qualche giorno fa, invece, su un convoglio partito da Sondrio e diretto a Lecco, una ragazza nigeriana di 22 anni, richiedente asilo, sprovvista del titolo di viaggio ha pensato bene di dare in escandescenze e aggredire il capotreno che stava compilando il modulo per la sanzione.Prima ha preso il libretto del verbale e lo ha gettato fuori dal finestrino, poi ha strappato la camicia del controllore e lo ha morso su una spalla. Negli stessi giorni, sul treno Lecco – Milano, un immigrato nigeriano di 23 anni ha iniziato a palpeggiare nelle parti intime quattro donne di età compresa tra i 35 anni e i 50, ma anche una ragazzina di 13 anni figlia di una delle donne molestate. Gli altri passeggeri sarebbero intervenuti in soccorso delle donne, a quel punto il nigeriano avrebbe mostrato i genitali per poi fuggire. Sempre negli scorsi giorni, a Modena, la polizia ha arrestato un richiedente asilo con l’accusa di violenza sessuale. L’uomo, del Gambia, avrebbe molestato una ragazza in treno, prima verbalmente e poi palpeggiandola nonostante la presenza del fidanzato seduto accanto. L’immigrato ha anche rapinato un altro passeggero, intervenuto per fermarlo. Anche Saidou Mamoud Diallo, il clandestino della Guinea che ha accoltellato un agente di polizia alla stazione Centrale di Milano e che è stato incredibilmente già rilasciato, si era già fatto notare per atti di questo genere: il 6 settembre 2016, alla stazione di Torino, l’uomo aveva reagito violentemente alla richiesta del biglietto da parte di un capotreno. Pure allora aveva tirato fuori un coltello.

Ad aprile di quest’anno, invece, è stato il treno Ventimiglia-Torino a essere preso di mira. Una cinquantina di minorenni, per lo più megrebini e nordafricani, è salito alla stazione di Finale ligure, dopo aver trascorso la giornata sulla spiaggia. Con loro c’erano delle ragazze italiane, apparentemente ubriache o peggio. I giovani stranieri continuavano a spostarsi tra gli scompartimenti. Si chiudevano nei bagni, gridavano, infastidivano i passeggeri. A un certo punto una delle giovani si è messa a gridare: un magrebino le stava stringendo le mani al collo. Alla fine, sarebbero stati due i casi di presunte molestie avvenuti. Alla stazione di Cengio, il treno si è fermato. Il capotreno ha cercato di far scendere chi era senza biglietto, ma le sue parole sono cadute nel vuoto. Poi sono arrivati i carabinieri, chiamati dai passeggeri, e hanno fatto scendere il gruppo. Sono arrivate anche le ambulanze. Molti dei ragazzini terribili, però, sono riusciti a sfuggire. Con tanto di beffa finale: quando, dopo un’ora e mezza, il treno è ripartito, la gang è incredibilmente riuscita a risalire a bordo.

Aveva fatto il giro del mondo, invece, la notizia che, un anno fa, un capotreno e un macchinista della linea Trenord sono stati da un gruppo composto da giovani sudamericani a bordo del treno alla fermata di Villapizzone, periferia nord di Milano zona Politecnico. Il capotreno ha perso un braccio, amputato a causa del colpo ricevuto dai medici dell’ospedale Niguarda, dove si trova ricoverato in gravi condizioni. Il ferroviere macchinista, di 31 anni e al momento del fatto libero dal servizio, è intervenuto immediatamente in difesa del collega, subendo nella colluttazione un trauma cranico e finendo ricoverato al Fatebenefratelli. Cronache dall’Italia multirazziale, dove i treni non arrivano più in orario, e qualche volta si rischia pure di lasciarci le penne sopra.

Giorgio Nigra

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2 comments

ANTERO 20 Luglio 2017 - 10:43

Una volta i treni arrivavano in orario e codeste aggressioni non si verificavano perché codeste orde africane qui non vi erano … e poi santa Milizia vigilava !

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giulietta 25 Novembre 2017 - 3:32

le dovrebbe essere tollerato indipendentemente da chi lo compie una volta si diceva legge uguale x tutti ora dico no solo x pochi

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