Roma, 10 mag – Gli effetti drammatici della guerra civile in Sudan non smettono di farsi sentire. Il Paese, già considerato da tempo fonte di una probabilissima ed ennesima bomba migratoria, continua a produrre sfollati in una situazione che diventa sempre più insostenibile.
Sudan, l’impressionante numero di sfollati
Gli ultimi dati dell’Onu fanno rabbrividire: in Sudan sono oltre 700mila gli sfollati, ovvero coloro che sono stati costretti a rinunciare alla propria casa a causa del conflitto in corso. Una guerra interna sanguinosa di cui non si vede alcuna fine all’orizzonte, dopo che sono passate oltre tre settimane dall’inizio degli scontri tra esercito e paramilitari. Se si pensa che soltanto una settimana fa gli sfollati erano circa la metà, si ha una dimensione della progressione impressionante che sta assumendo il fenomeno. Soprattutto se si tiene conto della popolazione totale, che supera i 40 milioni di abitanti, le prospettive diventano terrificanti.
Violenze, saccheggi, distruzioni
La guerra in Sudan e gli sfollati costituiscono un dramma che ovviamente si incastra con i circa 25 giorni consecutivi in cui le violenze e i saccheggi proseguono senza sosta. Così come, ovviamente, proseguono i combattimenti a Khartoum. Nel frattempo, centinaia di appartenenti alla tribù Beja hanno manifestato a Port Sudan, ad est della capitale, sulla costa, chiedendo armi per combattere insieme all’esercito. La situazione, insomma, non mostra alcun segnale di miglioramento. In quello che potrebbe essere solo l’inizio di un conflitto la cui durata potrebbe prolungarsi molto.
Alberto Celletti