Roma, 19 ott – La paura del terrorismo porta alla chiusura delle frontiere in tutta Europa, perfino nella debolissima Italia a Nord Est. Eppure le Ong continuano nella loro attività senza curarsi di nulla, neanche delle circostanze del tutto peculiari del momento, considerata la guerra tra Israele e Palestina e gli attacchi dei giorni scorsi in Belgio. Una situazione del tutto paradossale, bizzarra, forse perfino involontariamente comica.
Terrorismo, l’Europa si chiude ma le Ong non si fermano
Come riporta il Giornale, il caso del giorno è della Mare Jonio, attualmente in stato di fermo a Trapani per ripetute violazioni, su tutte non aver ottemperato alle istruzioni dell’Mrcc di Roma che, dopo la segnalazione dell’imbarcazione in pericolo, aveva chiaramente chiesto di contattare e mettersi agli ordini del centro di coordinamento del soccorso marittimo libico. Ovviamente, niente da fare. Poi, la nave non avrebbe chiesto alle autorità libiche l’assegnazione di un porto di sbarco. Solita dinamica: divieti, fermi e dall’altro lato proteste e annunci di ricorsi presso i tribunali italiani. Insomma, se la minaccia terrorismo incombe, poco interessa: l’importante è continuare a far sbarcare.
Aeroporti pericolosi
Il terrorismo mette paura all’Europa indipendentemente dal comportamento quanto meno strambo delle Ong, ovviamente. Nelle ultime ore segnalazioni sono state inviate per gli aeroporti francesi di Lille, Nantes, Nizza, Tolosa, Lione e Beauvais. Tutti costretti a fare evacuare i passeggeri per poi riaprire con la dovuta gradualità e i protocolli giusti. Stesso discorso in Belgio, il luogo dell’attentato di Abdesalem Lassoued, l’assassino di due vittime. Nel frattempo, l’Italia chiude il confine con la Slovenia ripristinando i controlli.
Alberto Celletti