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Virus cinese, primo caso negli Usa. Già nove vittime, paura per il contagio record

by Ludovica Colli
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Roma, 22 gen – Cresce l’allarme per il virus cinese con il primo caso di infezione negli Stati Uniti legato al nuovo coronavirus scoperto a Wuhan, che ha già causato la morte di nove persone. Mentre le autorità sanitarie di Pechino segnalano che sono 440 i casi di contagio accertati, oggi è prevista una seduta straordinaria dell’Organizzazione mondiale della sanità. Come riporta la Cnn, il primo paziente che ha contratto il misterioso coronavirus negli Stati Uniti è un uomo arrivato negli Usa la scorsa settimana prima dell’avvio da parte delle autorità sanitarie federali di controlli sui viaggiatori in arrivo da Wuhan, focolaio dove si è diffuso il virus, negli aeroporti internazionali di Los Angeles, San Francisco e New York.

Primo caso a Macao

La regione semi-autonoma cinese di Macao ha annunciato il primo caso accertato del coronavirus e ha ordinato a tutti gli impiegati dei suoi casinò di indossare una maschera per arginare l’epidemia. Il caso riguarda un’imprenditrice di 52 anni arrivata domenica in treno dalla vicina città di Zhuhai. Unica area in tutta la Cina in cui è consentito il gioco d’azzardo, l’ex colonia portoghese di Macao attira ogni anno milioni di turisti dalla Cina continentale. E con l’inizio del Capodanno cinese a breve ci sarà un grande afflusso di turisti.

Smentito l’arrivo del virus in Australia, Corea del Nord valuta di chiudere i confini

Viene invece smentito l’arrivo del virus di Wuhan in Australia. E la Corea del Nord valuta di chiudere temporaneamente i confini come già fece nel 2003 per la Sars. “C’è la possibilità di una mutazione virale e di una ulteriore diffusione della malattia“, ha avvertito il vice ministro Li Bin della Commissione sanitaria nazionale cinese, durante una conferenza stampa. La Commissione ha annunciato misure straordinarie per contenere la diffusione del virus, con migliaia di persone in viaggio in Cina per le festività dell’anno lunare.

Centro europeo per il controllo delle malattie alza a moderato il rischio di contagio

Intanto il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) ha alzato a “moderato” da “basso” il rischio che si verifichino in Europa casi di contagio. Lo si legge in un documento sulla homepage del centro, che ricorda come “la fonte dell’infezione è sconosciuta, e potrebbe essere ancora attiva“. La trasmissione da uomo a uomo è stata confermata, continua la nota, ma servono più informazioni per valutarne la piena portata. “Conseguentemente, il rischio di importazione di casi nella Ue è allo stesso modo considerata moderata”. Tre aeroporti nella Ue, ricordano gli esperti, hanno voli diretti con Wuhan, e ci sono collegamenti indiretti da altri hub. “Se non è necessario, suggeriamo a tutti di non venire a Wuhan“, ha dichiarato il sindaco della megalopoli della Cina interna, Zhou Xianwang. Ridurre il flusso di persone, ha aggiunto il sindaco, diminuirà la possibilità che il virus si diffonda.

Paura per il “super diffusore”: un singolo paziente ha contagiato 15 persone in ospedale

Quello che preoccupa di più gli esperti è che 15 medici, infermieri e portantini di un ospedale a Wuhan sono stati contagiati da un singolo paziente. La circostanza fa pensare che i soggetti allo stadio di massima virulenza dell’affezione polmonare da coronavirus possano contagiare molte altre persone sane. Gli epidemiologi definiscono il fenomeno “super spreader”, super diffusore, scrive il South China Morning Post di Hong Kong.

Ludovica Colli

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