Roma, 27 gen – È iniziata alle ore 22:49 italiane del 18 gennaio il primo volo commerciale nello spazio interamente europeo (terzo privato con finalità scientifiche ed educative). Finanziata anche dal nostro paese, il fatto interessante è che la missione AX-3 – Axiom Mission 3 il nome completo – parla soprattutto italiano. Vediamo perché.
L’equipaggio: chi è Walter Villadei
Partiamo dall’equipaggio. Composto da quattro astronauti, il ruolo di pilota è stato affidato a Walter Villadei. Romano, padre di famiglia, classe ‘74. Il colonnello dell’Aeronautica Militare è in servizio dal 1993. Con una laurea in ingegneria (e relativa specializzazione) dal 2014 al 2018 è stato membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Asi, l’Agenzia Spaziale Italiana.
Per lui, dopo il volo suborbitale Galactic 01 dello scorso anno, si tratta della prima missione. Sono al battesimo anche lo svedese Wandt ed il turco Gezeravci. Sesta esperienza invece per il comandante, lo spagnolo Michael Lopez Alegria. Partita dal Kennedy Space Center NASA in Florida, la navetta Crew Dragon Freedom ha raggiunto in un paio di giorni l’Iss. La Stazione Spaziale Internazionale è un laboratorio “galleggiante” distante 400 km dal pianeta Terra.
AX-3, la missione parla italiano
Come riportato dall’Ansa, dei 30 esperimenti targati AX-3, missione europea che parla italiano, 13 sono legati al nostro paese. C’è il software Isoc (Italian Space Operations Centre), sviluppato dall’Aeronautica Militare per fornire agli astronauti in tempo reale dati e algoritmi di eventi legati allo spazio. Viene utilizzata anche una particolare tuta interattiva – leggera, traspirante, ignifuga e termoregolatrice – fornita da Spacewear, realtà marchigiana specializzata nella ricerca e sviluppo del tessile. Mentre la parmense Dallara testa le proprie tecnologie in ambienti di microgravità, Mental Economy (startup lucchese) e Pwc Italia cercano di capire come quest’ultimo potrebbe interagire con le funzioni cognitive.
La romagnola Gvm Assistance e il Reparto Medicina Aeronautica e Spaziale della stessa AM stanno inoltre effettuando importanti prove in campo medico e sanitario. I parametri vitali del colonnello Amadei sono seguiti – ovviamente, da remoto – dai programmi Technogym, nota capofila mondiale nel settore del benessere. Italiano anche l’esperimento EMSi (Electrical Muscle Simulation). L’Asi coordina quattro lavori inerenti a malattie neurodegenerative, esposizione all’ambiente radiativo spaziale, fertilità femminile, stress ossidativo sul sistema nervoso.
Non solo studi e ricerche. Nessuno si è dimenticato dei bisogni primari: poteva mancare la pasta? Ovviamente no. La collaborazione tra Barilla e il Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha portato quindi in orbita qualche kg di fusilli.
Lo spazio come estensione della nostra identità
In Italia la missione prende il nome di Voluntas. Come spiegano dalla Difesa “la lingua latina è stata scelta per rappresentare al meglio una civiltà che, con l’evoluzione, ha cercato di superare i propri confini, attività tipica dell’esplorazione, sia essa terrestre o spaziale. Volontà come aspirazione, proposito: concetti cardine del desiderio di andare oltre.” Lo spazio come naturale estensione dell’identità europea. La missione AX-3 sta ricevendo un grande contributo italiano, ottimo punto di partenza per una nuova, stimolante sfida alle stelle.
Marco Battistini