Roma, 15 feb – Ogni giorno ne sentiamo una nuova sul Covid: questa volta la novità è che secondo alcuni esperti, per proteggersi dal virus, sarebbe meglio indossare due mascherine. E tutto questo dopo aver passato un anno a discutere di mascherine con o senza filtro, ffp2 o ffp3. Inutile dire che su Twitter l’hashtag #duemascherine è divenuto virale e gli utenti non hanno mancato di ironizzare sull’argomento.
La “scoperta” delle due mascherine
Questa mattina, appunto, su Twitter l’hashtag #due mascherine era in cima alla classifica delle tendenze italiane. I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie americani, (Cdc) hanno analizzato i risultati su due teste artificiali distanziate di circa due metri, cercando di capire quante particelle delle dimensioni del coronavirus emesse da una sono state inalate dall’altra. Gli scienziati hanno scoperto che indossare una maschera blocca circa il 40% delle particelle dirette alla testa inalante, mentre con una mascherina di stoffa sopra una chirurgica, la percentuale sale all’80%. Se tutte e due le “teste” indossando la doppia mascherina, si arriva al 95%.
La decisione delle scuole: “Fatene indossare due”
Sull’ondata di questa “scoperta”, l’associazione dei presidi di Roma e del Lazio ha raccomandato alle scuole di far indossare la doppia mascherina durante le lezioni in classe contro la cosiddetta “variante inglese” del Covid.
L’ironia del web
Inutile dire che una “scoperta” così prevedibile – e cioè che mettendosi un’ulteriore mascherina si possa, in ipotesi, essere più protetti dal virus se di mantiene una distanza di almeno due metri – ha scatenato l’ironia degli utenti del web che sembrano non vederci niente di eccezionale. “Ma se con #duemascherine siamo pressoché protetti al 100%, possiamo metterne tre, riaprire tutto e far fare il coprifuoco solo a chi ha disturbi di agorafobia e disforia di genere?” scrive un utente su Twitter. “Il discorso delle Due Mascherine chirurgiche sovrapposte è inconcludente” puntualizza qualcun altro “basterebbe rendere obbligatorie le FFP2 a prezzo calmierato per ridurre notevolmente il rischio di contagio”. “E Fantozzi passò a #DueMascherine + sciarpona della nonna + imbuto con filtro a 25 strati!“, ironizza un altro. Insomma, non ci resta che ridere.
Ilaria Paoletti
2 comments
Con quelle che ha preso Arcuri si è obbligati a raddoppiare, triplicare… Ma il prezzo delle mascherine cinesi non mi pare fosse due per uno… E’ incredibile che un ufficio acquisti statale così infame, così smascherato, non si dimetta, non venga licenziato. Appaiono anche gli estremi per una denuncia colossale. Ci credo che i regolari, i propositivi, quelli di buona volontà professionale, non trovano lavoro! E Arcuri, amico degli amici, non è una eccezione… Cosa dice il bolscevico ministro Speranza? Che si vergogni!
Lo Stato italiano è in m. anche perché è pieno di uffici acquisti così, centrali e decentralizzati. San tutto loro… per attuare le loro idee balzane (da laureati o quasi in scienze politiche anni 70!), sino a riempire le loro luride tasche. Mercedes, Rolex, Champagne…, per gli altri mali cinesi e rimedi cinesi! Cinesate al popolino!! E da questa logica che nasce il finanziamento e quindi il successo del opificio globalista Cina. Manco i cani, manco i cinesi vogliono più quella roba lì…
Giusto due pensieri veloci… il primo fa riferimento alla famigerata “Concessionaria Servizi Informativi Pubblici” (anche detta CONSIP) la quale acquistava tra l’altro calcolatori elettronici per la P.A. ad un prezzo – mi dicono – superiore a quello della GDO… e mi taccio sui rapporti tra tale societa’ ed il Sig. RENZI Tiziano… il secondo fa riferimento sia ad articoli apparsi sui quotidiani che a servizi televisivi in cui si affermava come il Sig. Arcuri, dopo aver chiesto ad industrie ITALIANE di produrre mascherine protettive con la promessa di acquisti massivi, si fosse poi rivolto ai nostri amici (?) cinesi – minuscolo voluto – con gli annessi ed i connessi oggi di dominio pubblico… ma di cosa stiamo parlando?
Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!
(Purgatorio · Canto VI)