Uno spettro si aggira per il mondo del cinema: quello del review bombing. Dicesi review bombing quando un gruppo di persone rilascia numerose recensioni negative ai fini di danneggiare o boicottare un prodotto per i più svariati motivi, che vanno dall’odio per un particolare regista-attore-produttore a convinzioni politiche.
Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di marzo 2023
Hanno effetto sui film di Hollywood o sulle grandi produzioni streaming? Bene, qui abbiamo due risposte possibili: chiunque abbia due grammi di cervello risponderà che ovviamente non funziona perché, per quanto numeroso possa essere un gruppo, non potrà mai esercitare un’influenza in presenza di milioni di recensioni; chi invece ha creato un prodotto che fa schifo ed è stato affossato dalla critica dirà che la colpa è del review bombing, che pertanto ha effetto. Caso vuole che il 90% di quest’ultima categoria sia formato da chi ha realizzato prodotti che hanno utilizzato la propaganda woke per avere una spinta di marketing.
I flop politicamente corretti
Il Ghostbusters femminile è stato il più grande flop che mente umana ricordi? Colpa del review bombing e del boicottaggio da parte del pubblico maschilista tossico. Gli Anelli del Potere ha fatto schifo anche ai parenti degli attori? Ma no, la colpa è del boicottaggio dei razzisti che non volevano l’elfo nero e un cast multietnico. I genitori di tutto il mondo sono andati in bancarotta per acquistare tonnellate di Plasil per combattere la nausea dei figli dopo che hanno visto il live action Disney di Pinocchio? Ma no, è colpa del review bombing degli omofobi razzisti che non volevano la fatina nera trans. E così via.
Il successo di Hogwarts Legacy
Peccato che poi questi social justice warrior, quando decidono di passare loro stessi all’attacco utilizzando l’arma del review bombing, dimostrano al mondo intero la totale inefficacia della pratica. Nell’ultimo mese, ad esempio, è uscito l’attesissimo videogame Hogwarts Legacy basato sul mondo di Harry Potter. Da subito è partita una battaglia di boicottaggio per attaccare l’autrice dei romanzi, J. K. Rowling, accusata di essere una terf, che nel vocabolario da disadattati del mondo Lgbt è un termine che indica una forma di discriminazione da parte di chi non considera donne i trans. Nel giorno stesso dell’uscita del gioco è partita una crociata di review bombing per cercare di boicottare il gioco. Risultato: il videogame ha infranto ogni record, sono fioccate recensioni adoranti che hanno schiacciato quelle negative e i boicottatori sono diventati lo zimbello della Rete. Tanto che, mentre prima difendere la…