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Mel Gibson, dopo le accuse di antisemitismo lo cacciano dai doppiatori di “Galline in fuga”

by Cristina Gauri
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gibson ryder

Roma, 25 giu – Mel Gibson è stato cacciato dal cast di doppiatori del sequel di Galline in fuga, distribuito dal colosso politicamente corretto e globalista-friendly Netflix. Il motivo, stando a quanto riporta il Sun, sarebbe legato alle presunte frasi antisemite pronunciate dall’attore australiano all’indirizzo dell’attrice Winona Ryder durante un party avvenuto nel 1995.

Gibson prestava la voce al personaggio di Rocky, il coprotagonista di quello che, uscito nel 2000, era stato il film di animazione in stop-motion più redditizio di tutti i tempi, guadagnandosi le nomination ai Bafta e ai Golden Globe. Il film, che sarà distribuito da Netflix e andrà in produzione il prossimo anno, riprenderà la storia delle galline scappate dalla fattoria di Tweedy dove le avevamo lasciate 20 anni fa. I principali tabloid d’Oltreoceano rivelano che il nome di Gibson è stato depennato in questi giorni dalla lista dei doppiatori.

Una notizia che arriva con un tempismo davvero sospetto. Impossibile non pensare che questo non abbia a che vedere con la querelle in corso con la Ryder, che così aveva dichiarato al Sunday Times: «Ero ad una festa con uno dei miei migliori amici, che è gay, e Mel Gibson, che era visibilmente ubriaco, gli disse: “Aspetta, ma potrei prendere l’Aids?”, poi rivolgendosi a me aggiunse una cosa tipo: “ma non sei una oven dodger, vero?”, un termine dispregiativo per definire gli ebrei, che non avevo mai sentito prima». Letteralmente, oven dodger significa «scappata dal forno» oppure «evasa dal forno», un riferimento molto poco soft al destino dei prigionieri dei lager tedeschi.

Non è la prima volta che la Ryder fa menzione di queste presunte affermazioni di Gibson: lo aveva già raccontato a GQ dieci anni fa, e anche allora il regista de La Passione aveva smentito categoricamente le accuse. «Ha mentito oltre un decennio fa, quando ne ha parlato con la stampa, e sta mentendo ora», è stata la risposta del suo ufficio stampa alla rivista Variety. Secondo l’attore, quindi, le illazioni della Ryder «sono false al 100%». 

Cristina Gauri

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1 commento

jenablindata 25 Giugno 2020 - 7:06

forse non se ne sono accorti,
ma il mondo è andato avanti:

e ha di meglio da fare che stare a pesare OGNI SINGOLA PAROLA,per evitare assolutamente ogni cenno,e ogni allusione e ogni ragionamento che possa irritare queste vergini dai candidi manti:
ma che vadano al diavolo…..
loro,le loro menate e il loro sensibilissimo sedere,
perennemente infiammato e pruriginoso.

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