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New York, sulle passerelle sfilano attrici hard: “Contro patriarcato e stereotipi”

by Ilaria Paoletti
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Pornostar contro il patriarcato

New York, 11 feb – Namilia, brand di moda nato a Berlino dalla mente di due donne, ha deciso di prendersela con gli stereotipi sulle persone di origine asiatica nell’industria del porno, che secondo loro sarebbero frutto di una deviazione “patriarcale” delle donne orientali, facendo sfilare diverse porno star nella loro passerella di domenica.

Combattere la visione “patriarcale” del porno

Con la collezione Herotica, presentata durante la settimana della moda di New York, il messaggio di Namilia appare ben chiaro; il porno è troppo visto come una cosa “da uomini”, e “le donne sono interessate al porno e al sesso, ma in passato siamo state escluse”, affermato una delle designer dietro il marchio, Emilia Pfohl. Da qui la decisione di contattare le pornostar per combattere questa visione sessista e patriarcale dell’industria porno. Non credo che la maternità e la sessualità si escludano a vicenda“, ha detto l’ambasciatrice di Pornhub (mega piattaforma hard che guarda caso sponsorizza l’evento) Asa Akira, che a 35 anni dopo essere stata nel settore del porno una dozzina di anni ha dato alla luce un figlio l’anno scorso.

“Nuova cultura femminista”

Dice ancora la designer che ha avuto  l’idea di combattere il sessismo facendo sfilare le pornostar: “Volevamo portare il porno in un nuovo contesto per normalizzare il lavoro sessuale, la prostituzione, la pornografia e metterlo in un contesto da sfilata di moda, dove non c’è vergogna o tabù “. L’obiettivo della sfilata è quello di creare “una nuova rivoluzionaria cultura giovanile femminista“.

Provocazioni ogni anno

Quindi dopo gli uomini vestiti da donna sfilano le pornostar per combattere pregiudizi sulla donna oggetto – a noi sembra tanto solo un modo per far parlare di sé, dato che nelle scorse fashion week lo stesso marchio aveva lanciato abiti con il volto di Justin Bieber affiancato a quello di immagini religiose. Anche lì, nessun messaggio se non qualcosa di trito e ritrito che probabilmente trent’anni fa avrebbe bocciato anche la stilista punk per eccellenza Vivienne Westwood. La cosa veramente rivoluzionaria – visti i tonfi di stile a cui abbiamo assistito sul red carpet degli Oscar – sarebbe veder sfilare degli abiti degni dell’alta moda.

Ilaria Paoletti

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3 comments

demetrio merlo 11 Febbraio 2020 - 7:15

siamo in una dittatura ebraico comunista. possiamo essere perseguitati dalla magistratura per ogni parola detta. per questo motivo dobbiamo batterci per riacquistare liberta di espressione. finche si puo diro solonuna cosa…ONORE A BENITO MUSSOLINI
Ciao

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Marc 14 Febbraio 2020 - 2:40

Ma non rompete la minchia và.

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Bracco 2 Maggio 2020 - 5:15

A me fan quasi pena questa qua che mi sembrano servi degli illuminati.

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