Roma, 7 gen – Si parla molto di Sanpa serie Netflix su San Patrignano che sembra aver voluto mettere più bocca sulle ombre che non sulle luci della comunità di recupero fondata da Vincenzo Muccioli. E oggi decide di parlare Paola Uguccioni, che affidò il figlio 25enne alla comunità nel ’92.
“Mio figlio rinato grazie a San Patrignano”
“Chi non conosce la droga, chi non ha vissuto i suoi effetti, chi non l’ha vista consumare un figlio, non sa, non può discutere di San Patrignano. La cosa più triste è rivangare errori commessi in una realtà oggi molto diversa. Luca, il mio Luca, era lì, in comunità. L’ho affidato a Vincenzo Muccioli quando ero ormai finita, disperata, quando tutti mi dicevano ‘non possiamo fare niente signora, se non vuole uscirne lui’. A San Patrignano è entrato nel ’92, aveva 25 anni. Ad agosto del ’95 è uscito. Mio figlio era rinato, Vincenzo sarebbe morto un mese dopo”: queste le parole di Paola Uguccioni, mamma di un ex ospite della comunità di San Patrignano all’Adnkronos.
“Apriva le porte senza chiedere niente”
Il timore di Paola è che con una serie si voglia macchiare una realtà invece capace di dare risposte a tanti genitori separati in un periodo di vuoto normativo e assistenziale da parte dello Stato: “Luca ha puntato il fucile contro di me e il suo babbo per tre volte. Ho bussato a tutte le porte, a psicologi, a centri di assistenza: nessuno mi rispondeva. Ecco, pur non avendola vista, credo che in questa serie manchi una cosa fondamentale, la voce, la disperazione dei genitori“. “San Patrignano è una delle poche realtà che apre le porte senza chiedere niente” dichiara la mamma “Quando mio figlio è entrato lì è stato come fosse entrato in paradiso: è un posto di fatica, dolore e grande rispetto ma è stato il sollievo di una disperazione. I ragazzi entrano lì incoscienti, inconsapevoli”.
“Mio figlio ha ancora una foto di Muccioli”
“In quella comunità ho conosciuto una grande umanità, pur con tutte le difficoltà che si affrontano quando un problema è grande. Perché oggi rivangare una cosa così quando Sanpa è una realtà ormai davvero diversa dagli errori raccontati?“, si domanda la signora. “Chi non ha conosciuto Muccioli ha perso davvero tanto. Grazie a quella realtà noi siamo vivi, mio figlio è inserito socialmente, ha una famiglia. Oggi mi sento una donna fortunata e lo devo a Sanpa. Così mio figlio Luca che non ha mai nascosto il suo problema e in camera da letto ha ancora una foto di Antonietta e Vincenzo“.
Ilaria Paoletti
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