Roma, 30 set – Vanessa Incontrada si mostra nuda come Photoshop l’ha fatta su Vanity Fair. Il mondo applaude: “Bene, brava, bis, abbasso il body shaming!” e la showgirl italo spagnola, né anoressica né obesa, si riconferma amata. Ma il suo nudo non fa altro che alimentare il circuito, il sensazionalismo e il sistema valoriale che pretende di contestare. In fondo, gli italiani hanno solo visto una donna nuda in più.
La Incontrada vittima di “body shaming”
Non si contano più le volte che la Incontrada ha rilasciato interviste e dichiarazioni in cui sosteneva che da quando aveva avuto il figlio il suo corpo era cambiato e che per questo molti l’avrebbero criticata. Nel frattempo la bella Vanessa ha continuato a condurre programmi, ad essere ben pagata, ad essere testimonial di case di moda e prodotti di bellezza, forse proprio per il personaggio “nato” da queste interviste, tanto da arrivare a interpretare fiction di stampo drammatico.
Vanessa contro il patriarcato
Così la Incontrada a Vanity Fair: “Quando vedo abbassare lo sguardo di una donna perché viene criticata per come si veste, per come si trucca, se è magra, se è grassa, quanto profumo si mette, come guida, quanto parla, quante persone frequenta. Se vuole un figlio, se non lo vuole, se è troppo maschile, se è troppo femminile, se è troppo libertina è una poco di buono, se non lo è, è troppo rigida. Ogni volta mi ricordo di quante volte io ho abbassato lo sguardo per quello che mi son sentita dire, finché ho capito che nessuno mi può giudicare, perché ho capito che nessuno ti può giudicare”: insomma, da due chili di troppo si passa alla dittatura del patriarcato, che si combatte a colpi di foto nuda. Una foto che a nessun uomo sta facendo “abbassare gli occhi”, anzi. Ma in compenso, sfila tra una pubblicità e l’altra per gli inestetismi estetici e va a riempire lo spazio tra i servizi di moda che hanno sempre, invariabilmente, teenager scandinave taglia 38 per protagoniste.
Corpi nudi e colpi di polemiche
Che la Incontrada dopo un figlio e con l’età sia cambiata è indubbio – è un percorso che a molte donne tocca affrontare. Ma indubbiamente è divenuta famosa perché corrispondente ai canoni fisici delle modelle che di solito “infestano” Vanity Fair. La sua non è mai stata una bellezza aggressiva, intoccabile, da femme fatale: quel tipo di apparenza che potrebbe far ridere i sadici se cade in disgrazia. La Incontrada è sempre stata una bellezza “rassicurante” e continua ad esserlo. Non c’era davvero bisogno di tornare sulla polemica e soprattutto non c’era necessità di farlo mostrandosi nuda, riaprendo in questo modo un dibattito sterile, che si autoalimenta a colpi di polemiche e critiche da lavandaia sul corpo di una donna.
Ipocrisie e Photoshop
Non sappiamo se la bella Vanessa ne sia cosciente o meno, ma questa copertina è stata controproducente per quello che lei stessa voleva rappresentare. L’80% degli articoli che adesso girano in rete su questo numero di Vanity Fair non fanno altro che riportare le polemiche e le critiche che le sono piovute addosso – dall’utilizzo di Photoshop al fatto che lei stessa, finché è stata corrispondente ai canoni di bellezza da Vogue, non ha detto una parola sul “body shaming”. Un corpo nudo mistifica sempre il messaggio: se l’apparenza non è tutto, perché mostrarsi così? E se si vuole proporre una bellezza senza fronzoli e naturale coi “rotolini” in vista, perché farsi piallare la pelle e tutte le sue imperfezioni con Photoshop? Quello della Incontrada è un corpo assolutamente normale, non è l’icona di un messaggio scioccante difficile da digerire: non siamo di fronte a immagini di donne che hanno subito l’asportazione dei seni a causa del cancro o che sono state vittime di attentati con l’acido che decidono senza remore di mostrare al mondo le loro ferite esteriori assieme a quelle interiori.
Egotismo e finte battaglie femministe
La posa in sé della Incontrada, poi (coscientemente o incoscientemente), scimmiotta quella già adottata dalla top model Gigi Hadid e da Belen Rodriguez in alcuni servizi fotografici, grida: “Guardate! Anche io posso essere come voi!”. E se il messaggio esplicito è “nessuno mi può giudicare”, quello implicito, invece, è a farlo. Questa foto della Incontada non rappresenta nulla e non farà riflettere nessuno. La maggior parte delle donne non è impegnata in carriere in cui la prestanza fisica è importante quasi quanto il merito, per quanto le femministe vogliano farci credere che nel mondo degli uomini non ci sia spazio per le donne taglia 44. La copertina di Vanity Fair semmai alimenterà di nuovo il circo mediatico che terrà l’hashtag “Vanessa Incontada” in trend topic su Twitter e farà vendere qualche numero in più della rivista. Mostrarsi nude, nel momento in cui si è un personaggio pubblico, è una mossa che accende i riflettori su di sé, non sul “problema” – ammesso che ve ne sia uno che abbia davvero un … peso.
Ilaria Paoletti
9 comments
Gentile Signora
Lei che può permettermelo ha fatto bene a mostrare la Sua bellezza classica alla faccia di tanti bacchettoni che ci sono in giro.
Bella ma principalmente brava per i ruoli d’artista da Lei svolti.
Complimenti!!
[…] Author: Il Primato Nazionale […]
“Nessuno mi può giudicare”, dice.
Nel loro vacuo relativismo morale e culturale, nel loro muoversi senza una Meta poichè rigettano il Definitvo, non sono neppure in grado di porsi senza contraddirsi.
Qualora si volesse risponderLe: “Perché non posso giudicarti?”,
non avrebbe in mano gli strumenti per ribattere adeguatamente all’obiezione, non saprebbe neppure che rispondere se non farfugliare qualche sciocchezza o rimasticare il dettato ipnotico fornito da certune…
La nostra cultura accantonando l’idea stessa del’esistenza di una Verità assoluta, e scaricando nella pattumiera della Storia l’intera Tradizione, non è più nelle condizioni di affermare alcunchè di Assoluto. In questo contesto, separata dalla verità, l’Etica vincente non è quella Assolutamente Vera, ma è ritenuta “Vera” quell’Etica in grado di imporsi sulle altre: è la Forza a stabilire quel che dev’essere ritenuto Giusto, Vero e Buono: sono le forze vincenti della società a stabilirlo. D’altronde, basterebbe riflettere sul desolante scenario che oggigiorno ci si presenta dinanzi agli occhi. Le disquisizioni dei paladini dell’Aperto – uno di quei concetti ricorrenti nella nostra società – si infrangono contro lo stesso Muro di contraddizioni: aperti a tutto, ma in definitiva a nulla. Nel loro astratto scetticismo vorrebbero affermare qualcosa di fermo, stabile, definitivo, chiuso, ma non possono, salvo contraddirsi; ed allora, privi dei necessari appigli, si limitano a squalificare qualsiasi opinione difforme dalla loro, ricorrono alla propaganda, al potere dei media (che controllano), alla demonizzazione dell’avversario. Dalla Forza della Verità, alla Verità della Forza: questa la traiettoria culturale-filosofica descritta dalla Civiltà occidentale. D’altro canto, solo una visione scioccamente astratta dell’Aperto – atteggiamento fortemente presente nella “sinistra” contemporanea – può credere di lasciarsi alle spalle le lezioni del passato e liquidare qualsivoglia Fondamento (metafisico) in grado di garantire adeguatamente le ragioni dell’Aperto – senza questo ancoraggio, si finisce per attestarsi su posizioni di nichilismo senza spessore.
Ed è questo l’atteggiamento che contraddistingue Femministe, Antifa, BLM e sinistrorsi vari…
ADORO questo articolo!
Donna bellissima , perfetta per i canoni di quello che i FESSI chiamano PATRIARCATO ….
Ricordo che ha avuto problemi col Body scèming ….. ma mi permetto di farle notare che , l’ ipotetico “man power” nulla ha a che vedere con la MODA !!!!
La moda , cara Incontrada , è gestita da FROCI (tanto per contestualizzare il Patriarcato …) e donne STRONZE che vorrebbero veder morire in passerella modelle ANORESSICHE !!!
Le “influencer” sono TUTTE UGUALI (stesso chirurgo ???) , si distinguono solo dai tatuaggi !!!!
Fatti per “identità” ???
E questa DERIVA …. cos’ avrebbe a che vedere col PATRIARCATO ??? Un FINTO mondo per Froci , Lesbiche , trans e comunque il mondo DEL DENARO …..
il “patriarcato” come lo chiamano adesso i Vadical chique al caviale … NON gestisce le MODE ……. ANZI , è l’ unica FORTEZZA in un mondo alla DERIVA .
cia’ na ricotta che gòli esce dalla fivca cia’ la ricotta in surca
Ma per favore, a me sto rotolino di coppa sciocca eccome. Con sta qui non ci si fà manco più il brodo.
E per quanto riguarda un Photoshop efficace per lei, mi sa che le tocca aspettare la release 2021 made in Lourdes, ahahah.
[…] che vengono da un’agenzia o da un influencer che vende i prodotti online. Non ci sarà nemmeno distinzione tra foto effettuate da professionisti o “homemade” (fatte coi filtri di […]