Roma, 25 mar – Una battuta poco riuscita, ma soprattutto fuori luogo per non dire decisamente inammissibile in un periodo drammatico come quello che stiamo vivendo. “Max (Verstappen, ndr) mi ha detto al telefono che era terrorizzato dall’essere contagiato. La cosa migliore sarebbe che venisse infettato ora a 22 anni visto che non è un rischio, ma almeno in seguito sarebbe immune nella sua corsa al titolo”. Così Helmut Markol, leader del team di Formula 1 Red Bull, si è espresso sul pilota della scuderia austriaca durante un’intervista rilasciata al quotidiano Kronen Zeitung.
“E’ solo un’influenza, altro che pericolo”
Un commento che ha scatenato inevitabilmente una ridda di polemiche, con la gran parte degli appassionanti di F1 che attaccano sui social il 76enne magnate di Graz e in molti casi ne chiedono le dimissioni. Come se non bastasse, il boss di Red Bull Racing, ha specificato di non avere affatto timore di contrarre il virus con queste parole: “Non no paura. Se sopravvivi all’aeroporto di Dubai, dove le persone tossiscono in spazi ristretti, allora io, come persona del cosiddetto gruppo ad alto rischio, non lascerò che la mia vita sia completamente limitata”.
E dire che Marko aveva già rilasciato dichiarazioni piuttosto discutibili sul coronavirus. Intervistato dal sito tedesco Speedweek, aveva detto ad esempio che a suo avviso sarebbe necessaria “una presa di posizione” perché “questo virus è solo un’influenza” e “non costituisce assolutamente il pericolo che viene rappresentato in modo isterico e può distruggere la vita pubblica”.
Alessandro Della Guglia
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