Roma, 10 mag – Non si può dire che Mario Balotelli non faccia parlare di sé, in un modo o nell’altro alla fine ci riesce sempre. Ma soprattutto non si può dire che non trovi chi è pronto ad osannarlo non appena realizza una tantum quello che un attaccante considerato un portento, dai media di casa nostra, dovrebbe fare spesso: segnare. Stavolta però le parole della punta del Nizza manderanno in tilt anche i suoi più convinti incensatori, abituati a chiamarlo “Mario” neanche fosse l’amico del cuore.
Tino Marco, inviato del programma televisivo brasiliano Esporte Espetacular che va in onda su Rete Globo, ha incontrato infatti Balotelli a casa del difensore brasiliano Dante, compagno di squadra di “Mario” al Nizza. Nella lunga intervista rilasciata al giornalista carioca, Balotelli ad un certo punto afferma deciso: “Prima di essere italiano sono africano. Se fossi prima italiano, sarei bianco”.
Mostrando poi la consueta umiltà, l’attaccante ex Milan, specifica a Rete Globo: “Voglio vincere il pallone d’oro. So che è difficile. Per due anni e mezzo la mia salute è stata un’altalena. Ero a 30-40 per cento del mio potenziale. Ma lavorandoci sopra e con l’aiuto dell’uomo lassù magari posso farcela. Ovviamente Cristiano Ronaldo, Messi, Neymar, Suárez stanno meglio di me adesso”.
Eugenio Palazzini
5 comments
ci mancherebbe che il figlio di due Africani non fosse anch’egli Africano; sostenere il contrario sarebbe come affermare che il figlio di due Milanesi,Bolognesi o Palermitani,nascendo in Africa diventasse ipso facto “africano”.
non c’entra nulla il nascere ed il vivere e lo studiare a lungo -magari per ventanni- in un Paese, altrimenti un Giuseppe Ungaretti dovrebbe essere considerato un Poeta EGIZIANO.
le ragioni del sangue e le radici profonde non potranno -nel bene e nel male- essere cancellate dall’inchiostro di un timbro su di un documento qualsiasi.
Barwuah OPS ! Mario docet.
Carioca significa originario di Rio de Janeiro, non brasiliano in generale. Così come paulista chi è di São Paulo, bahiano di Bahia, Gaúcho di Rio Grande do Sul ecc.
In italia, per colpa del provincialismo di molti giornalisti televisivi, è diventato sinonimo di brasiliano.
Vi prego di non cadere nello stesso errore.
Tino Marco, Il giornalista in questione, è nato A Duque De Caxias, Rio De Janeiro.
In questo caso è appropriato allora, e se l’autore dell’articolo ne era al corrente chiedo venia. Ma non era per fare polemica o il saputello che ho fatto questo piccolo appunto. Converrai che è ormai di uso comune utilizzare carioca come sinonimo di brasiliano. A me è una cosa che ha sempre irritato è come se in Brasile dicessero milanese per dire italiano, e mi dispiacerebbe ritrovare lo stesso errore su questo giornale.
P.s. Dino, risparmia il tuo livore per cose più importanti.
…ma prima ancora testa di cazzo vuota.