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Lotta per l’identità: uno sguardo alle maglie della prossima Serie A

by Marco Battistini
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maglie serie a

Roma, 7 ago – Oramai ci siamo. Solamente due settimane di attesa e il carrozzone della massima serie nazionale aprirà nuovamente i battenti. Il campionato infatti entrerà nel vivo sabato 21 alle ore 18.30 con i primi due anticipi. Al Bentegodi di Verona i padroni di casa dell’Hellas ospiteranno il Sassuolo. 150 km più a ovest, alla Scala del calcio, il Genoa proverà a fare lo sgambetto ai campioni in carica dell’Inter.

L’inizio della nuova stagione calcistica porta sempre con sé una ventata di novità: calciomercato, il domino degli allenatori, nuovi esperimenti tattici. Vuoi per i tempi che cambiano, vuoi per motivi legati al merchandising duro e puro è prassi da qualche anno a questa parte – fuori dal terreno di gioco – presentarsi ogni fine agosto con il vestito nuovo tirato a lucido. E’ il mondo moderno che avanza? Forse sì. O forse no, perché – mai come quest’anno le maglie delle squadre di Serie A hanno un forte richiamo al passato e alla propria identità cittadina.

Bologna, Genoa e Verona: omaggio alla storia cittadina

Oltre al rosso e al blu – i colori sociali – ad accomunare le casacche di Bologna e Genoa sono i particolari dedicati rispettivamente alla dotta e alla superba. La configurazione della prima divisa emiliana richiama il tipico reticolato di mattoni degli edifici storici bolognesi (nonché dello Stadio Littoriale), quella bianca da trasferta, invece, ha come sfondo il profilo stilizzato delle Due Torri. Piantina del centro storico tono su tono e scritta in genovese sul colletto “Into cheu de Zena” – “Nel cuore di Genova” – per la più longeva squadra italiana ancora in attività.

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Colori tradizionali anche per l’Hellas: maniche gialle su sfondo blu, quest’ultimo impreziosito dal motivo della cancellata che perimetra le arche scaligere. Sotto al colletto, nella parte interna, l’effige di Dante e le date che ne ricordano il settecentenario della morte (1321-2021). I butei omaggiano il sommo poeta anche con il verso del Paradiso “ch’in te avrà sì benigno riguardo”, cantica composta in larga parte durante il soggiorno veronese.

Maglie Serie A: tra storia, tradizione

Un inno alla tradizione sono invece le maglie della ventura serie A di Roma – rosse con particolari gialli – Sampdoria, con il solito blu e la caratteristica fascia bianca-rossa-nera sull’addome, e Torino, totalmente granata. Uno sguardo al passato anche sull’altra sponda del Tevere, dove la Lazio scenderà in campo all’Olimpico con il celeste bordato di bianco. Gli uomini di Sarri potranno sfoggiare inoltre una bellissima terza divisa nera (finiture celesti): in questo caso il logo, esagonale, richiama la maglia bandiera degli anni ‘80, con la suggestiva aquila stilizzata presente sia sul petto che ripetuta sulle maniche. Omaggio ai locali mosaici per il vestito fuori casa del neopromosso Venezia. Il Milan, invece, propone bande verticali asimmetriche proprio per ricordare l’orizzonte meneghino e in trasferta vestirà, come consuetudine, di bianco.

…e innovazione

Forte senso di appartenenza anche per i tipi dell’Atalanta, che hanno scelto di imprimere sul polsino della manica sinistra la scritta “Bergamo”. Per il resto classiche strisce con i colori sociali impreziosite da finissime linee dorate che ricordano il bordo della stemma anni ‘80 e ‘90. Poche sorprese anche in casa Juve, con la seconda maglia – nera – decorata con un richiamo alle camicie rosa degli esordi.

Apparentemente di rottura – e dal discutibile effetto ottico – quella interista, una trama a pelle di serpente molto più azzurra che nera. Ceruleo è anche il biscione che avvolge il completo niveo da trasferta. Per i campioni d’Italia un doppio ritorno al futuro insomma: d’altronde “una biscia dipinta in azzurro” altro non è che il più classico vessillo visconteo.

E il mondo moderno che avanza? Non ce ne voglia la vulgata progressista ma a quanto pare, anche nel calcio, sia pur solo dal lato delle maglie di Serie a, cambiamenti e innovazioni non possono proprio prescindere dal rispetto delle tradizioni e dell’identità.

Marco Battistini

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