Roma, 9 mar – Bagarre tra Matteo Salvini, leader della Lega Nord, e Mario Balotelli? Sui social network si può. Salvini è noto anche per la sua grande fede milanista. La crisi rossonera ha portato spesso nell’ultimo periodo il leader leghista a manifestare il suo odio sportivo nei confronti di Muntari, non degno a suo avviso di indossare la maglia del Milan, squadra capace nella sua storia di vincere sette Champions League.
Nella mattina di ieri, dopo la partita pareggiata dalla sua squadra del cuore contro l’Hellas Verona, ha twittato: “Gli immigrati che lavorano bene sono i benvenuti. Quindi Muntari può tornare a casa sua”. Un tweet sicuramente ironico, come spesso fa sulla sua pagina ufficiale Salvini.
Un tweet che però non è andato giù a Mario Balotelli, che ha deciso di intervenire sulla questione attraverso Instagram: “Ma questa persona è seria quando dice queste cose? E’ pure un politico. E allora, votate me: è meglio”.
Non si è fatta attendere però la controreplica di Salvini. Dapprima il segretario del Carroccio ha risposto su twitter, affermando che il “senso dell’umorismo di Balotelli è pari alla sua educazione in campo” e poi attraverso Radio Padania: “Se Balotelli vuol fare politica, si faccia votare”, ma “se farà politica come gioca a pallone, meglio lasciar perdere”.
Dopo l’affondo contro Balotelli, Salvini ha voluto anche chiarire i motivi, abbastanza chiari, del tweet anti-Muntari: “A me vedere giocare Muntari dà fastidio perché non è capace, potrebbe essere alto biondo e con gli occhi azzurri e sarebbe lo stesso”.
Una bagarre surreale, certo. Ma visto il poco credito di cui gode al momento Balotelli in Italia, sicuramente il suo intervento è stato un buon assist per Salvini e per le sue ambizioni presidenziali: l’affondo anti-Balotelli potrebbe aver portato nuovi sostenitori dalla sua parte.
Renato Vinciguerra