Roma, 14 apr — «Meglio morta che rossa». Così la lottatrice mma di origini lituane Rose Namajunas sfida la collega cinese Weili Zhang per il titolo dei pesi paglia femminili nell’incontro che andrà in scena il 24 aprile all’Ufc 261.
Meglio morta che rossa, la sfida della lituana alla cinese
Una frase che nell’ambiente ha già innescato una tempesta di polemiche. «Non odio Weili — precisa l’atleta americana di origini lituane — niente di simile, ma sento molto forte la responsabilità di questo match, non tanto per la mia avversaria come persona, ma per ciò che rappresenta». Il riferimento al regime comunista vigente in Cina, patria della Zhang, è chiaro. «Sto solo cercando di ricordare sempre a me stessa il mio background, le mie origini, la mia famiglia e tutto il resto ovunque io vada. Per questo ho provato a far avvicinare il mio compagno di allenamento Chico Camus, alla storia lituana e alla sua lotta per la libertà. Abbiamo guardato insieme il film documentario The Other Dream Team (2012) cosi per farci una idea generale su quello per cui combattiamo».
Un Paese libero da un giogo durato 40 anni
Il film, presentato al Sundance Film Festival, racconta della nazionale di pallacanestro della Lituania alle Olimpiadi di Barcellona 1992, le prime che videro la partecipazione della Lituania come stato indipendente dopo 40 anni di dittatura sovietica. «E così, dopo averlo guardato, abbiamo avuto sempre ben presente questo slogan: Meglio morto che rosso. Ripeto, nulla di personale nei confronti di Weili, ma questo è un enorme fattore motivazionale per me, è il motivo per cui combatterò, per la libertà e con la consapevolezza di Cristo. Ho sangue lituano e ho il sogno americano sempre in me, e tutti questi principi li porterò dentro l’ottagono». C’è da dire che la Zhang non ha mai pubblicamente supportato il regime del suo Paese e la boutade della Namajunas appare quindi lievemente pretestuosa. L’appuntamento è il prossimo 24 aprile.
Cristina Gauri
4 comments
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Quanti, quanti, hanno creduto nel sogno americano, pure nel sogno europeo e poi si sono trovati ben altra realtà…
Io sto dalla parte della cinese.
Quella lituana è una puttana atlantista, serva dei tiranni che ci hanno colonizzato dopo la Seconda Guerra Mondiale, e si fa promotrice del liberismo economico che ha degradato il lavoro a merce e ridotto i popoli al nulla.
Viva il sovranismo anche se rosso, a morte gli invasori a stelle e strisce!
E’ solo una simil Ramba americaGna che ha fatto la sua marketta per il nuovo corso di Biden.