Roma, 21 gen – Da Antioco di Siracusa a Virgilio sono numerosi gli autori del passato che raccontano delle gesta di Italo, il re degli enotri. Vissuto sedici generazioni prima di Troia, il sovrano avrebbe, secondo Aristotele, trasformato le proprie genti da nomadi in stabili agricoltori. Dando loro leggi e senso comunitario. Descritto da Dionigi di Alicarnasso come āpotentissimo, destro e filosofoā seppe allargare i suoi domini sia col dire che colla forza. Stiamo parlando – per dirla con lāEneide – di quella parte dāEuropa chiamata Esperia dai greci: lāantica, bellicosa e fertile terra dove appunto si stanziò lāantico popolo italico. Da qui il nome della nostra nazione: una storia che inizia dallāistmo di Catanzaro, il luogo più stretto dellāintera penisola.
Catanzaro, la migliore squadra di Lega Pro
A proposito del capoluogo calabrese. Forse non starĆ più vergando pagine di storia ma, grazie alla sua rappresentante calcistica, la cittĆ dei due mari – dominatrice del girone C di Lega Pro – si impegna a scrivere una bella pagina di calcio giocato. Diciannove vittorie e tre pareggi. Con sessanti punti conquistati in ventidue giornate oltre a dominare il raggruppamento meridionale della terza serie, lāAquila del Sud risulta essere anche la squadra migliore di tutta la categoria. E per distacco: le altre capolista – Pordenone e Reggiana – hanno infatti finora raccolto rispettivamente la āmiseriaā di quaranta e quarantanove mattoncini. Il vantaggio sui coriacei cugini del Crotone, seconda forza del campionato, ammonta a sei lunghezze.
Un rapace che non conosce ostacoli
No, non ci siamo dimenticati della casella sconfitte. Dopo il passo falso del Napoli a San Siro infatti il Catanzaro rimane lāunica italiana professionista ancora imbattuta. La compagine dei tre colli ĆØ protagonista di un volo che sembra non conoscere ostacoli. Considerando anche Serie A e campionato cadetto il rapace coronato vanta miglior attacco (cinquantotto reti siglate) e difesa più arcigna. Alle spalle di capitan Martinelli il sempre presente Fulignati ha dovuto raccogliere la sfera in fondo al sacco solamente otto volte.
In barba alla locuzione evangelica secondo la quale nessun profeta sarebbe riconosciuto in patria, Pietro Iemmello guida lāattacco e la classifica cannonieri. Tredici centri ai quali si aggiungono gli undici bersagli colpiti da Biasci, seconda punta e compagno dāattacco del centravanti catanzarese. Da segnalare anche la vena del belga Vandeputte, uno dei pochi stranieri in rosa (si contano sulle dita della mano). Per lāesterno offensivo un rendimento incredibile che registra finora quattordici assist e sei marcature.
Sognando Palanca
E se non fosse stato per il recentissimo derby tra Cesena e Rimini – presenziato da oltre quattordicimila romagnoli – i calabresi (in trasferta a Pescara) sarebbero stati protagonisti anche della gara più seguita di tutta la categoria.
Come ĆØ giusto che sia però, il tecnico Vincenzo Vivarini getta acqua sul fuoco, perchĆ© ānumeri e record lasciano il tempo che trovano quando il risultato finale non ĆØ ancora acquisitoā. Con un simile ruolino di marcia il pensiero non può però che andare a quelle sette stagioni – tra il 1971 e il 1983 – passate nella massima serie. La strada ovviamente ĆØ ancora lunga. Era lāaquila diventata in brevissimo tempo timore del Nord. Erano gli anni in cui – per dirla con Sandro Ciotti – āuno dei sinistri migliori dāEuropaā trascinava i giallorossi a suon di reti spettacolari. Finire la stagione a questi ritmi diventerebbe qualcosa di memorabile. Proprio come un calcio dāangolo disegnato direttamente in buca dal piedino fatato di Massimo Palanca. Sognare non costa nulla.
Marco Battistini
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