Londra, 3 ott – Il mondo del calcio, sempre più politicamente corretto, ha mietuto un’altra vittima. Si tratta del portoghese Bernardo Silvia, talentuosa ala destra in forza al Manchester City. Il calciatore, infatti, è stato accusato di aver pubblicato un tweet «razzista» contro il suo compagno di squadra Benjamin Mendy, terzino sinistro francese di origini senegalesi. Il tweet, poi rimosso da Silva, conteneva una foto che accostava Mendy da piccolo al logo dei cioccolatini spagnoli «Conguitos», il tutto corredato da un emoticon sorridente e la didascalia «Indovina chi?».
Silva razzista?
Come è facilmente intuibile, si tratta di uno scherzo tra compagni di squadra. Purtuttavia, l’accostamento dal sapore «colonialista» ha mandato su tutte le furie gli antirazzisti britannici di «Kick it out», che hanno prontamente segnalato il presunto tweet «razzista» alla Federazione calcistica inglese. La quale, ora, ha aperto un’inchiesta che può avere conseguenze molto gravi per Bernardo Silva: il calciatore portoghese, infatti, rischia una squalifica di ben sei giornate.
Mendy difende il compagno
E a nulla sono valse le parole di Pep Guardiola, allenatore dei Citizens, e dello stesso Mendy, che ha difeso il proprio compagno di squadra parlando di scherzo tra amici. Niente da fare: da «Kick it out» fanno sapere che «gli stereotipi razzisti non sono mai accettabili come battute». E così Bernardo Silva è stato accusato di «violazione aggravata» per riferimenti «espliciti o impliciti, alla razza e/o al colore e/o all’origine etnica», come previsto dal regolamento della Federazione inglese. Il portoghese ha quindi tempo fino al 9 ottobre per rispondere alle accuse di razzismo.
Valerio Benedetti