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Ansaldo: cronaca di una svendita fatta male e finita peggio

by Filippo Burla
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Ansaldo StsRoma, 6 feb – Venti di guerra sul titolo Finmeccanica, che dopo una serie di ribassi ieri ha chiuso le contrattazioni con un tonfo record di quasi il 6%, portando il valore delle azioni al di sotto dei 10 euro. Una débacle solo in parte correlata alle tensioni di borsa di questi giorni, ma che affonda parte delle sue radici nella scelta di cedere la fetta del ramo civile – AnsaldoBreda e Ansaldo Sts – ai giapponesi di Hitachi.

La cessione è stata avviata un anno fa, con l’operazione che si è conclusa nei mesi scorsi. Poco meno di 800 milioni il corrispettivo pagato dalla società del Sol Levante: 761 milioni per il 40% di Ansaldo Sts e 30 milioni per l’intera Breda. Successivamente, Hitachi ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto sul residuo delle azioni STs, che è quotata in borsa. E qui è cascato il proverbiale asino. Perché l’offerta  ha preso come valore di riferimento i 9.5 euro ad azione pagati a Finmeccanica. Scelta che, tuttavia, ha fatto infuriare gli azionisti di minoranza. I fondi Bluebell Partners e Amber Capital, nello specifico, hanno infatti presentato un esposto alla Consob contestando che i 9.5 euro corrisposti alla società di Piazza Monte Grappa non sarebbero un riferimento valido, in quanto conterrebbero al loro interno anche la sottovalutazione di Breda, che è stata acquistata come parte integrante del “pacchetto” ma a sconto, visto che da anni e nonostante gli impegni industriali la storica realtà di Pistoia (che realizza, fra gli altri, i Frecciarossa 1000 di ultima generazione) combatte con problemi ancora non risolti.

Dopo le classiche lungaggini l’autorità di vigilanza ha risposto che il prezzo offerto per le azioni non sembrava in effetti essere congruo, disponendo il ritocco all’insù a quota 9.899 euro. Non abbastanza per Bluebell e Amber, ma sufficiente per far sorgere il sospetto di quanto si andava dicendo da tempo: la cessione di Ansaldo Sts – che a differenza di Breda macina successi e reddito – è avvenuta a condizioni di favore, al fine di “convincere” Hitachi a farsi carico anche delle passività di Breda. Ecco allora che di fronte alla decisione della Consob si è mossa anche la Procura di Milano. Il procuratore Francesco Greco ha infatti aperto un’inchiesta, per il momento contro ignoti, per verificare se il comportamento di Finmeccanica e di Hitachi sia stato collusivo o comunque tale da far insorgere le ipotesi di reato di manipolazione del mercato ed ostacolo alla vigilanza.

Filippo Burla

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