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“Il nuovo comunismo รจ venuto per sostituire i popoli”. Parla Renaud Camus

by Adriano Scianca
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camusRoma, 6 feb – Non รจ solo questione di ordine pubblico e degrado, abusivismo e conflitti religiosi. C’รจ qualcosa di piรน profondo e piรน pericoloso nell’immigrazione e in ciรฒ a cui ci sta destinando. รˆ l’idea che non siamo piรน “a casa nostra”, che nessuno lo รจ, che i popoli sono sostituibili. Di sicuro lo รจ il nostro. รˆ allo scrittore francese Renaud Camus che dobbiamo la formula che riassume questa dinamica in due parole cariche di infausto destino: Grand Remplacement. Ovvero la Grande Sostituzione dei popoli europei. Giovedรฌ 25 febbraio,ย Camus verrร  in Italia, a CasaPound, per raccontarci di persona le sue tesi. Per il momento, il Primato Nazionale gli ha chiesto di illustrarci il volto mortifero dell’ideologia che prepara la nostra estinzione.

La Grande Sostituzione deve essere concepita come la sostituzione di una civiltร  per mano di unโ€™altra (per esempio la civiltร  europea rimpiazzata dalla civiltร  arabo-islamica) o โ€“ come personalmente credo โ€“ come la creazione di una non-civiltร  in cui tutti gli uomini e tutti i popoli siano sostituibili, come la vittoria della sostituibilitร  universale?

Ah, lei punta subito il dito sulla grande contraddizione del sostituzionismoย (*), lโ€™ideologia globale e, a mio avviso, totalitaria, che promette e instaura la Grande Sostituzione. Dal punto di vista di tale ideologia, รจ la seconda parte dell’alternativa che lei ha posto che รจ allโ€™opera: solo che, nella sua ottica, quella che si tratta di creare non รจ una camus cpnon-civilitร , ma, al contrario, la civiltร  stessa: liberale, intelligente, umana, egualitaria, fraterna, armoniosa e civilizzata, perchรฉ non ci saranno piรน differenze o discriminazioni tra i suoi membri, tutti fratelli, nel villaggio universale senza frontiere. Questa รจ la sovrastruttura, per cosรฌ dire, lโ€™ideale reclamizzato e condiviso in buona fede da una larga parte delle masse sostituzioniste. Beninteso, sappiamo bene, noi, e lo constatiamo ogni giorno, che questo ideale รจ falso e che ciรฒ che prepara lโ€™enorme macchina sostituzionistaย รจ, in effetti, come dice lei, una non-civiltร , una barbarie post-industriale e iper-economista in cui sarebbe compiuta la fabbricazione, da parte di quella che chiamo โ€œlโ€™industria dellโ€™ebetudineโ€, dellโ€™uomo sostituibile: de-originato, de-nazionalizzato, de-culturato, de-sessuato, cosificato, intercambiabile e delocalizzabile a piacimento. Ma cโ€™รจ una contraddizione nella contraddizione. Il sostituzionismo, che รจ una nemesi, ha la sua propria nemesi. In effetti, esso sostituisce un popolo che ha perfettamente preparato alla Grande Sostituzione, il popolo degli uomini sostituibili, con un popolo ferocemente identitario, arabo-musulmano, islamico quando non islamista. Per dirla in un altro modo, esso sostituisce un popolo di bovini (industriali) con un popolo di iene. E cosรฌ facendo scava la propria fossa. Ma รจ una magra consolazione.

Lei ha proposto altri due concetti-chiave che in Italia sono meno conosciuti: quello di โ€œGrande Deculturazioneโ€ e di โ€œIn-nocenzaโ€. Di cosa si tratta?

Sono solito dire che i popoli che conoscono i loro classici non si lasciano condurre nellโ€™immondezzaio della storia senza protestare. La Grande Deculturazione รจ indispensabile alla Grande Sostituzione. E proprio a questa che alludevo quando dicevo prima che il potere sostituzionistaย aveva preparato alla sostituzione il popolo sostituito (ma non il popolo sostituente). Quella che chiamo industria dellโ€™ebetudine conta tre branchie principali: lโ€™insegnamento dellโ€™oblio, cosรฌ come รจ dispensato in Francia dal ministero dellโ€™educazione nazionale; lโ€™imbecillizzazione delle masse, cosรฌ come รจ assicurato dallโ€™industria culturale e dai divertimenti di massa, peraltro sempre piรน indistinguibili lโ€™una dagli altri, senza contare la politica stessa che vi si sta ormai diluendo; e, in terzo luogo, la droga, la cui distribuzione, cosa non indifferente, รจ giร  largamente nelle mani dei popoli sostituenti, contrariamente alle altre due branche, che sono ancora gestite dai sostituzionisti. Quattro gruppi sono i protagonisti del dramma non politico ma ontologico che si sta svolgendo: i sostituiti in rivolta, che rifiutano la loro sostituzione; i sostituiti che acconsentono, che non percepiscono il fenomeno, che ne negano lโ€™esistenza o vi sono rassegnati o pensano addirittura che sia una buona cosa; i sostituzionisti, che lo promuovono e lo impongono; e i sostituenti, sempre piรน numerosi e potenti. I secondi e i terzi possono essere considerati una cosa sola, e comunque saranno inghiottiti dai quarti. Quindi, in sostanza, non ci sono che due forze in campo, molti diseguali ideologicamente; e la linea che le separa รจ la sola che conta ideologicamente: quella che oppone i sostituzionisti,ย promotori e autori della Grande Sostituzione, e gli anti-sostituzionisti, coloro che sono decisi a fare di tutto per interromperne il corso e a invertirlo. La Grande Dรฉculturation รจ il titolo di uno dei miei saggi sul crollo del sistema scolastico. Dรฉcivilisation tratta lo stesso problema della trasmissione della cultura prendendolo a monte della scuola, nelle famiglie, al cuore del lignaggio, che esiste sempre di meno. Il recente La Civilisation des prรฉnoms riguarda il trionfo del nome nei rapporti sociali contemporanei, ovvero la scomparsa progressiva del cognome, dunque della responsabilitร  (solo il cognome firma), ma anche dellโ€™inscrizione nel tempo, nella storia, nellโ€™ereditร , nel lignaggio. Lโ€™avvento del nome รจ uno dei segni di questa presentificazione, di questa imposizione del presente, di questo โ€œda capoโ€ perpetuo che รจ uno dei tratti piรน caratteristici della deculturazione, della decivilizzazione, del ridiventare selvaggia della specie. Tutti questi libri, e ancora La Dictature de la petite bourgeoisie, o Le Communisme du XXIe siรจcle (ovvero lโ€™antirazzismo, ma oggi parlerei piuttosto di sostituzionismo, che ne รจ la forma evoluta), sono isole di un arcipelago il cui centro, il serbatoio teorico, รจ il voluminoso Du sens, che generalizza lโ€™opposizione famosa messa in scena da Platone nel Cratilo, tra Cratilo stesso, che pensa che le parole abbiano un senso determinato dalla loro origine e dalla storia della loro origine, ed Ermogene, per il quale il rapporto tra significante e significato รจ pura convenzione. Essere francese, per esempio, o italiano, o europeo, รจ una questione puramente amministrativa, di carte bollate e timbri, o anche una appartenenza modellata dai secoli? โ€œSono francese come leiโ€, mi ha detto una volta una musulmana con il velo che parlava molto male la mia lingua. E, dal punto di vista di Ermogene, aveva ragione. Nessuna epoca รจ stata ermogeniana come la nostra. Del resto Ermogene vince sempre. Ma Cratilo non perde mai del tutto. Egli ritorna senza sosta. Quanto a lโ€™in-nocenza [in-nocence], รจ il concetto attorno al quale ho sempre sognato di ordinare la mia riflessione politica. Esso procede dallโ€™osservazione che innocenza รจ una parola negativa, in-nocenza, da cui risalta nettamente che ciรฒ che รจ primario รจ la โ€œnocenzaโ€, la nocivitร , la pulsione di nuocere agli altri uomini, alla loro vita, ai loro beni, alla Terra. La civiltร , il contratto sociale, il covenant hobbesiano, la cittร , il civismo, lโ€™essere civili, la sintassi, lโ€™educazione, sono tutti patti di in-nocenza. Lโ€™in-nocenza, la non-nocenza, lโ€™assenza di nocivitร , รจ un concetto che permette di pensare insieme tre campi che non possono essere separati, a mio avviso: la politica propriamente detta; lโ€™ecologia, ovviamente; e โ€“ cosa che รจ grandemente dimenticata โ€“ la vita quotidiana, esposta al rumore, alla spudoratezza, a inciviltร  di ogni genere, negli edifici, sulle scale, nel trasporto pubblico, ovunque. La gente non crede alla conquista di cui lโ€™Europa รจ oggetto perchรฉ non vede eserciti stranieri sfilare sugli Champs-ร‰lysรฉes o in Via Veneto. La conquista non รจ militare, in effetti. Il suo strumento รจ la โ€œnocenzaโ€, dalle piccole aggressioni fino allโ€™iperviolenza e alla carneficina, passando per tutte le forme di furto e di stupro. Non cโ€™รจ soluzione di continuitร  tra la delinquenza e il terrorismo. Dโ€™altronde tutti gli autori degli attentati hanno fatto il loro esordio in rapine a mano armata. รˆ a causa di un discorso intitolato โ€œLa Nocenza, strumento della Grande Sostituzioneโ€, che io sono perseguito da anni dalla giustizia francese. Adesso siamo alla corte di Cassazione.

Credo che le origini della Grande Sostituzione siano liberali e marxiste allo stesso tempo. Lei รจ dโ€™accordo ? O, in alternativa, quale ritiene che siano le radici ideologiche di tale dinamica?

La Grande Sostituzione รจ il figlio mostruoso della Rivoluzione industriale al suo stadio ultimo, post-fordiano, post-industriale, e dellโ€™antirazzismo nella sua fase senile.

Quando la Grande Sostituzione sarร  compiuta, il risultato sarร  un mondo infernale, persino per le รฉlite immigrazioniste che lโ€™hanno favorita. Perchรฉ allora queste perseguono perseguono tale obbiettivo?

Non sono sicuro che ci sia da qualche parte una volontร  espressa in azione, anche se alcuni documenti dellโ€™Onu raccomandano papale papale una sostituzione degli europei. Credo piuttosto ad enormi meccanismi incontrollabili: egualitarismo, dogma dellโ€™inesistenza delle razze, economicismo, dittatura della piccola borghesia: โ€œCiรฒ significa โ€“ dice Agamben – che la piccola borghesia planetaria รจ verosimilmente la forma nella quale lโ€™umanitร  sta andando incontro alla sua propria distruzioneโ€.

Qual รจ il contrario della Grande Sostituzione? Qual รจ la buona ragione, in fin dei conti, affinchรฉ sia un popolo e non un altro a dover vivere in un dato territorio? Non รจ forse vero, come ci ripetono le รฉlite immigrazioniste, che nessuno di noi รจ originario o autoctono, che le radici possono essere โ€œdecostruiteโ€, che lโ€™identitร  รจ unโ€™illusione?

Il sostituzionismoย รจ come un Dio terribile per cui tutti gli uomini sono uguali e intercambiabili, dato che gli sono indifferenti. Il contrario del sostituzionismoย รจ non solamente lโ€™identitร , ma il carattere โ€œinsostituibileโ€ degli individui e dei popoli. Lโ€™esilio ha una sua nobiltร  tragica e metafisica, certo, ma non cโ€™รจ esilio che a partire da un fondo di appartenenza. รˆ la propaganda cosificante che pretende di decostruire lโ€™essere. Amo piรน la morale de I nutrimenti terrestri, di Gide: โ€œNon legarti in te se non a ciรฒ che senti non essere altrove che in te stesso, e crea di te, impazientemente o pazientemente, ah! il piรน insostituibile degli esseriโ€.

(*) Camus utilizza le espressioni โ€œremplacismeโ€ e โ€œremplacistesโ€ per indicare rispettivamente lโ€™ideologia e i partigiani del Grand Remplacement, ovvero della Grande Sostituzione. Per renderli in italiano abbiamo scelto i neologismi, benchรฉย cacofonici, โ€œsostituzionismoโ€ e โ€œsostituzionistiโ€, al fine di conservare il legame linguistico con il concetto di “sostituzione” che รจ l’idea madre di tutto il pensiero di Camus. [NdT].

Adriano Scianca

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19 comments

Milo 7 Febbraio 2016 - 1:59

Rimane inspegato cosa sarebbe questo carattere insostituibile di un popolo. C’รจ un’essenza italiana, tedesca, francese? Troviamola… Gli italiani non sono forse un po’ germanici, un po’ celtici, greci, etruschi, e poi anche romani? Il fascismo, nelle parole di Giovanni Gentile, chiamerebbe in causa lo spirito della storia. Altra cosa da sviscerare…

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Paolo 7 Febbraio 2016 - 3:00

Per seguire sino in fondo la sua argomentazione, allora persino specificare che gli italiani (e le italiane) discendono in parte dai celti, in parte dai greci, dagli etruschi eccetera, diventa inutile.

Secondo il suo ragionamento infatti, gli italiani discendono semplicemente da della gente.

Faccia lei.

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Milo 8 Febbraio 2016 - 11:22

No, non dico questo. Dico che l’essenza dell’italianitร  si puรฒ formare nel corso storico.

Se dobbiamo pensare a delle essenze razziali, non troveremo mai la forma pura perchรฉ andremo talmente indietro nel tempo da addentrarci nelle tenebre e, qualora anche le trovassimo enucleate perfettamente, noi non siamo piรน quelle. Di conseguenza รจ l’intendimento di sรฉ della popolazione che abita un determinato suolo che fa di questi un Popolo e una Nazione, ovvero una massa di individui che prende coscienza di sรฉ e un luogo dove sono nati e dove si avvicendano le generazioni degli antenati (Patria).

Volevo solo mettere in guardia da soluzioni semplicistiche perchรฉ il decostruzionismo ha per certi versi funzionato, ma anch’esso รจ frutto di un intendimento che una popolazione ha di sรฉ stessa.

Di conseguenza tutto รจ frutto dello Spirito, che non รจ un fantasmino che s’aggira fra noi bensรฌ รจ ciรฒ che ci muove e ci fa intendere come un “noi” grazie ad un linguaggio comune grazie al quale si esprime.

Capisco che รจ arduo, ma quando i giochi si fanno sottili bisogna andare di sottigliezza. Sta parlando con un nazionalista, comunque, non si preoccupi. ๐Ÿ˜‰

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John 1 Gennaio 2018 - 2:27

Penso che ci sia un grosso fraintendimento che si palesa come una specie di controargomentazione quasi istintiva che balza subito alla mente, quando si parla di etnie o “razze”, e cioรจ che la “purezza razziale nn esiste”..si, siamo daccordo che non esiste e sarebbe illogico pensare che esista, ma questo, appunto, nn รจ un argomento che rende il dibattito sulle etnie/nazioni automaticamente nullo..Perchรฉ รจ qui che risiede l’assurda fallacitร  di questa “controargomentazione”!!
Non esiste niente di puro in natura, il ferro lo si estrae insieme ad altri minerali, cosรฌ come l’oro, i diamanti o qualsiasi altra materia..ma questo nn significa che parlare di ferro, oro o diamanti (puri o non) sia inutile o assurdo. Numerose razze di animali sono state create da miscugli, ma questo di certo nn significa che nn esistono razze di cani, gatti, uccelli, cavalli ecc ecc. Il fatto che nn esistano “nazioni pure” nn significa che nn esistono nazioni, anche perchรฉ le lingue sono per definizione genetiche nella loro origine, una prova piรน che sufficiente dell’esistenza della diversitร  etnica del mondo!! Il punto รจ che questi argomenti si conoscono bene, ma semplicemente nn sono politicamente accettabili per il nuovo ordine mondiale capitalista che vuole schiavi senza coscienza e identitร  di alcun genere!!

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Paolo 7 Febbraio 2016 - 3:44

Articolo illuminante e terrificante, allo stesso tempo.

Non posso che complimentarmi con l’ autore di esso, Sig. Scianca.

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Andre 7 Febbraio 2016 - 11:04

Analisi terribilmente lucida.
La domanda drammatica quindi รจ se dobbiamo sperare nella ferocia identitaria dell’invasore per sperare in una re-azione di un’Europa vile e catatonica.

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Paolo 7 Febbraio 2016 - 3:03

Piรน che nella reazione, direi nel fallimento storico di questa europa, e delle generazioni che sin qui l’ hanno condotta. Ad esempio, e monito, per le generazioni che verranno.

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fabry 7 Febbraio 2016 - 9:47

quando vi imporranno la sharia e la loro idea su donne e bambini allora sara’ tardi

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Anonimo 8 Febbraio 2016 - 9:15

HENRY DELASSUS:
โ€œLโ€™AMERICANISMO E LA CONGIURA ANTICRISTIANAโ€
Invito alla lettura

Mons. Delassus e lโ€™americanismo

Monsignor Henry Delassus ha scritto un illuminante libro sullโ€™americanismo (Lโ€™Amรฉricanisme et la Conjuration antichrรฉtienne, Lilla-Parigi, Desclรฉe De Brouwer, 1899, tr. it., Lโ€™Americanismo e la congiura anticristiana, Siena, Bernardino, 1903) che ci aiuta a capire lโ€™attuale situazione religiosa e geopolitica โ€“ dominata dallโ€™americanismo temporale e spirituale โ€“ prevista con luciditร  dal prelato francese circa 100 anni or sono. Lโ€™editrice Effedieffe (Proceno di Viterbo) propone, per il Natale del 2015, la II edizione ai lettori italiani.
http://doncurzionitoglia.net/2015/11/28/henry-delassus-2/

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Anonimo 8 Febbraio 2016 - 9:16 Reply
Anonimo 8 Febbraio 2016 - 9:17

Ok Adriano Scianca sei sulla strada giusta

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Anonimo 8 Febbraio 2016 - 9:38 Reply
Anonimo 8 Febbraio 2016 - 9:22

Robert Brasillach Francese
https://www.youtube.com/watch?v=q5nJv51jG4s

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Anonimo 8 Febbraio 2016 - 9:42 Reply
Franco 8 Febbraio 2016 - 11:24

Complimenti. Articolo illuminante.

Reply
Anonimo 8 Febbraio 2016 - 12:19

Nel 1941, ben tre anni prima del piano Morgenthau, Theodore Kaufman pubblicรฒ un libro intitolato Germany Must Perish (New Jersey, Argyle Press), nel quale descriveva minuziosamente il suo piano destinato ad essere applicato alla Germania dopo la sua sconfitta:

1ยฐ) distruzione completa della popolazione tedesca, mediante la sterilizzazione dei tedeschi dalla pubertร  sino ai 60 anni compiuti;

2ยฐ) capitolazione senza condizioni della Germania, che avrebbe aperto le porte allโ€™Urss su metร  dellโ€™Europa. Questi temi furono ripresi nel gennaio 1943 da Usa, Gb e Urss durante la Conferenza di Casablanca in Marocco in cui le tre potenze alleate decisero di non terminare il conflitto senza aver prima ottenuto la resa incondizionata delle potenze dellโ€™Asse Roma-Tokio-Berlino.

Si puรฒ concludere che durante il periodo che va dai preparativi della prima guerra mondiale al 1946 la potenza degli Usa e Gb da una parte e dellโ€™Urss dallโ€™altra sono stati diretti dal giudaismo internazionale? Mi sembra che sia lecito porsi la questione e studiarla storicamente.

http://doncurzionitoglia.net/2013/11/26/la-fonte-ed-il-fine-delle-due-guerre-mondiali/

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ciccio84 8 Febbraio 2016 - 4:52

Beati gli sradicati, perchรจ per essi sarร  modellato il mondo.
Beati i ricchioni, perchรจ avranno discendenza e stirpe.
Beati gli immmigrati, perchรจ erediteranno la terra dei senza figli.
Beati i maomettani, perchรจ la loro fame e sete sarร  placata.
Beati psicanalisti e assistenti sociali, perchรจ mai le cicatrici si chiuderanno.
Beati i gatti, perchรฉ saranno Dio.
Beati gli artisti del mio Regno, perchรจ tutti i templi saranno ripuntellati.
Beati gli invidiosi, perchรจ costruiranno baracche con le macerie dei loro fratelli.
Beati i burocrati, perchรจ la loro stirpe non ha nulla da temere.
Beati voi quando vi diranno che รจ stata colpa vostra, perchรจ tanto perseguiteranno solo i vostri nemici.
Rallegratevi ed esultate, poichรฉ grande รจ la vostra ricompensa nell’Europa Arcobaleno.

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nota1488 8 Febbraio 2016 - 6:30

Educazione razziale ed etnonazionalismo sono gli unici strumenti validi per contrastare la “sostituzione”. Finchรฉ c’รจ apartheid c’รจ speranza!

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