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Governi inetti: flop del turismo nonostante Expo

by Francesco Meneguzzo
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Albergo-2Como, 16 mag – Un bollettino impietoso quello riportato oggi da Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, intervenendo alla 65-esima assemblea della federazione delle associazioni italiane alberghi e turismo in corso a Como.

Secondo Bocca, infatti, “Pur di fronte a un modestissimo +0,8% di presenze da gennaio ad aprile negli alberghi italiani, preoccupa fortemente il calo dell’1,5% registrato nei mesi primaverili [marzo-aprile], dato che stigmatizza la gravità della crisi economica e lascia incognite in vista dell’estate”.

Il calo di marzo e aprile è stato pari a meno 3,4% per le presenze di italiani e un irrisorio più 0,4% per gli stranieri: “Mentre a stento la componente straniera riesce a stare a galla – sottolinea Bocca – spaventa il quasi crollo della clientela italiana, dalla quale ci aspettavamo una ripresa sulla scia sia delle misure economiche adottate dalla Bce sia da quelle varata dal governo con gli 80 euro in busta paga e l’opzione di avere sempre in busta paga l’anticipo del Tfr”.

A farne le spese, anche i lavoratori del settore, diminuiti tra marzo e aprile del 1,8% di cui meno 1,6% a tempo indeterminato e meno 2% a tempo determinato.

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Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi

Occorre intervenire con urgenza – aggiunge Bocca – con misure che riguardino l’estensione della deduzione su base imponibile Irap introdotta dalla legge di stabilità anche con riferimento ai contratti di lavoro stagionali e la revisione della nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi) che nella sua attuale formulazioni comporta una drastica riduzione della copertura assicurativa per i lavoratori, soprattutto quelli che verranno impegnati nella ormai imminente stagione estiva”.

Una débâcle, insomma, che prosegue sulla triste falsariga degli ultimi anni in cui, come già illustrato su queste colonne, alla diminuzione delle presenze complessive del 1,6% tra il 2013 e il 2014, causata da una sostenuta flessione del turismo interno (-2,8%) e in misura minore di quello dall’estero (-0,3%) si sommava un ridimensionamento ben più grande a partire dal 2011, pari al 4,3%, dovuto in grandissima parte al turismo interno (-11,5%) mentre quello estero aveva segnato un trend leggermente positivo (+4,3%).

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Spiaggia desolatamente vuota

Eppure pochi mesi fa, in gennaio, lo stesso presidente di Federalberghi non aveva perso le speranze per quest’anno, quando dichiarava che “il 2015 si apre sotto il segno dell’Expo, grande appuntamento al quale l’Italia dovrà presentarsi forte e coesa, con l’obiettivo di trasmettere al mondo l’immagine di un Paese efficiente ed ospitale, per rafforzare l’appeal del nostro brand anche per gli anni a venire. È quindi più che mai urgente, uscire dalla situazione di stallo in cui versa il sistema di promozione del nostro Paese, con un ENIT commissariato da mesi, che ha inopinatamente decapitato le proprie delegazioni estere”.

Tuttavia, l’Enit risulta tuttora commissariato (commissario Cristiano Radaelli), mentre l’Expo di Milano, preceduta da innumerevoli scandali e ridicoli ritardi, partita all’insegna di McDonald’s e Coca-Cola quasi fosse un assaggio delle liberalizzazioni e deregolamentazioni del prossimo venturo trattato di partnership transatlantica (Ttip), e segnata dal catastrofico abbandono della Regione Sicilia, sepolta dalle proprie tragicomiche inettitudini, non pare stia svolgendo quel ruolo di locomotiva non solo dei consumi e del made in Italy ma nemmeno del turismo.

Tornando all’odierna assemblea di Federalberghi, Bocca conclude con ulteriori grida di dolore: “Il peso che ha raggiunto la tassazione sugli immobili, nelle sue diverse componenti, è ormai insostenibile. Stimiamo che nel 2014 gli alberghi italiani abbiano pagato circa 893 milioni di euro solo di Imu e Tasi. Inoltre, l’handicap nel rilascio di visti turistici e la limitazione dell’utilizzo del contante contribuiscono a non avvicinare al mercato italiano ulteriori flussi dall’estero, dirottandoli nostro malgrado verso destinazioni più attente alle esigenze di una clientela che vuole viaggiare senza essere inseguita o ostacolata da vincoli e pastoie burocratiche”.

Con questo, si completa il quadro costruito da una successione di governi inetti e dannosi – quello di Renzi di gran lunga il peggiore – capaci soltanto di accrescere il peso delle tasse, di acconsentire all’imposizione di sanzioni assurde come quelle verso la Russia che hanno ridotto il flusso da quel paese alla frazione di quello che era solo un anno fa, di limitare indiscriminatamente l’uso del contante seppellendo gli italiani e gli incolpevoli turisti stranieri sotto la burocrazia fiscale e bancaria.

Francesco Meneguzzo

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