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Isis, prime minacce in lingua italiana

by Cesare Garandana
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Minacce Isis ItaliaRoma, 02 mar – Il sedicente Stato Islamico focalizza la sua propaganda su tutto il territorio Italiano. Wikilao rivela infatti che i servizi di sicurezza sono in fermento a seguito alla prima pubblicazione, degna di nota, redatta in lingua italiana da parte di Isis.

 “Lo Stato Islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare” è questo il titolo del documento di 64 pagine in circolazione, pare da novembre scorso, nei siti vicini alla jihad. L’obbiettivo è chiaro: raccogliere proseliti nel nostro territorio e contrastare quanto riportato dai media nazionali.  Secondo gli analisti, valutando i contenuti e la proprietà di linguaggio, ritengono che il documento sia stato redatto da persone residenti da tempo in Italia.

Con questo documento, cosi come fu per “Islamic State 2015”, il califfato guidato da Abu Bakr al-Baghdadi, intende arruolare i simpatizzanti che vivono nel nostro paese ed indurli a raggiungere Raqqa. Il “vostro fratello in Allah, Mehdi”, nome dietro cui si nasconde quasi certamente un pool di propagandisti, fornisce una descrizione dettagliata sull’organizzazione del movimento jihadista decantando le lodi del Califfato e del tenore di vita al suo interno per chi si arruola: forza militare, superiorità morale sui nemici, welfare e condizioni di vita nello Stato Islamico, sicurezza per i cittadini del Califfato queste le parole chiave che emergono dal documento. Il tutto condito da molte immagini, grafici e (nei limiti) da una grafica curata.

Isis: minacce a Twitter, uccidete fondatore e dipendentiIn realtà questa pubblicazione sembra essere una contromisura a quella che viene definita una “contro-informazione crociata”. E’ di questi giorni infatti la notizia che l’Isis avrebbe anche “dichiarato guerra a Twitter” invitando i cani sciolti della jihad a colpire in ogni modo Twitter uccidendo ogni persona ad esso collego ed in particolar modo il fondatore Jack Dorsey. “A tutti i jihadisti individuali nel mondo: colpite Twitter e i suoi interessi in ogni luogo, persona ed edificio, e non lasciate sopravvivere nessun ateo” appare nel testo della minaccia. Il famoso Social Network sarebbe reo di collaborare con le agenzie preposte per verificare l’attendibilità delle minacce. Ma non solo, il documento intende anche colpire il clero islamico moderato accusato di essere un collaboratore dei “crociati”.

Per esaltarne l’effetto propagandistico le ultime pagine del documento chiudono un messaggio: “Accorrete oh musulmani, questo con il permesso di Allah è il Califfato Islamico che conquisterà Costantinopoli e Roma come Maometto profetizzò”. Certo, tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare (Mediterraneo), ma forse è il caso che il nostro Paese la smetta di dare un passaggio ai possibili invasori.

Cesare Dragandana

 

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