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Da Terni a Fermo: se l’omicidio di un italiano è meno importante

by Davide Di Stefano
16 comments

Terni Fermo omicidio italianoFermo, 7 lug – L’Italia è scossa dall’omicidio di Emmanuel Chidi Namdi, il rifugiato nigeriano ucciso da Amedeo Mancini, un “ultrà” fermano. Dal mondo politico e mediatico si levano grida di dolore, moniti, richieste di aggravanti. Renzi è volato immediatamente a Fermo “contro l’odio e la violenza” e per dimostrare la vicinanza del Governo a “don Vinicio e le istituzioni locali”. Alfano si è fiondato a Fermo pure lui, per presiedere il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza invocando a gran voce “l’aggravante di razzismo” per l’aggressore. La Boschi già parla di Emmanuel vittima “dell’odio razzista” e ci invita tutti quanti a “restare umani”. Sulle dichiarazioni della Boldrini soprassediamo. Colpiscono anche le prime pagine di tutti i principali quotidiani, le aperture dei telegiornali, che ci spiegano come un povero richiedente asilo sia stato barbaramente ucciso da un “ultrà razzista sottoposto anche a Daspo”, solo perché aveva osato difendere la propria moglie dopo aver subito un insulto razzista.

La condanna è unanime e scontata, mentre sui media si parla di “ricostruzione confusa o discordante dei fatti”, nonostante l’unico testimone oculare, Pisana Bacchetti, la donna che ha assistitio alla scena e per prima ha chiamato la polizia, raccontando tutto quanto agli inquirenti, parli chiaramente di un’aggressione perpetrata dai coniugi nigeriani armati di un palo contro il fermano, la cui colpa e sfortuna sarebbe stata quella di aver risposto all’aggressione con un pugno, causando la morte del richiedente asilo. Ma qui è chiaro che la dinamica dei fatti passa in secondo piano, mentre la strumentalizzione ideologica è lampante. A partire dalle categorie: da una parte un povero richiedente asilo, buon cristiano, sposato, ospitato da una struttura ecclesiastica, che avendo subito (forse) l’insulto più grave, quello di razzismo, è autorizzato a difendere l’onore della moglie, anche sradicando un palo e tentando di ammazzare l’uomo che lo aveva offeso, in ogni caso sarà sempre vittima. Dall’altra invece c’è il cattivo perfetto: italiano, “razzista”, ultrà già punito con un Daspo, autore probabilmente di un brutto insulto, a causa del quale non è concesso difendersi da due nigeriani che tentano di ammazzarlo con un palo.

E soprattutto in questo caso la questione diventa politica e “sistemica”: le istituzioni e i media sono là per condannare il razzismo e sostenere ideologicamente l’immigrazione, non si tratta più di un fatto contingente. Dinamica di sistema che invece non si innesca quando a subire aggressioni simili sono gli italiani da parte di immigrati e richiedenti asilo. Potremmo citare decine di casi, ma basti pensare ai casi del ghanese Kabobo che uccise a picconate tre passanti, continuando con i due pensionati di Palagonia barbaramente ammazzati da un ivoriano ospite del Cara di Mineo (dove Renzi si limitò a dire “quello dei clandestini è un tema delicato”), arrivando allo sgozzamento in pieno centro a Terni del 27enne David Raggi da parte di un marocchino, richiedente asilo e già espulso nel 2007.

Proprio l’uccisione del ragazzo ternano avvenuta nel marzo del 2015, se confrontata con l’omicidio di Fermo, rappresenta perfettamente i due pesi e i due misure operati da stampa e governo in questi casi. Per David Raggi non ci furono aperture di telegiornali, non si scomodarono Renzi e Alfano che a Terni non si recarono mai. Anzi, la famiglia di Raggi citò anche in giudizio il premier e il ministro dell’Interno, a causa di un mandato di espulsione mai diventato realtà. Perché ad uccidere Emmanuel Namdi è stato il razzismo, ma ad uccidere David Raggi non è stata l’immigrazione. Perché la vera strumentalizzazione è quella del pensiero unico dell’accoglienza a tutti i costi, non certo quella di qualche giornale di secondo piano o di qualche “leader populista” che tenta invano di difendere gli italiani. La realtà è che Fermo è più importante di Terni, e che la vita di un richiedente asilo vale più di quella di un nostro connazionale.

Davide Di Stefano

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16 comments

Franco 7 Luglio 2016 - 6:00

E allora, “Anonimo”, non hai nulla da ribadire su quanto scritto nell’articolo?? Strano, no?

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Stefano 7 Luglio 2016 - 9:51

Grande articolo! Perfettamente d’accordo!!!

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SSL 1900 - Sponda Destra 7 Luglio 2016 - 10:12

La canea mediatica dei servi di sistema (o giornalisti, che dir si voglia) si accanisce ogni volta che accade uno di quei rarissimi casi in cui un non-italiano viene ucciso da un italiano; mentre colpevolemente tace quando, giornalmente, più non-italiani uccidono, stuprano, picchiano e derubano gli italiani.
Per questi signori la nostra vita di italiani e di europei vale molto meno di quella di allogeni di ogni paese che sempre più arroganti e violenti si aggirano per le nostre città.
Ma stiamo arrivando velocemente al punto di rottura, una via senza ritorno lastricata dalle buone intenzioni dei vari boldrini o papi franceschi.

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sergio 8 Luglio 2016 - 12:23

se è vero che l’imprenditore ultras ha rivolto quelle ingiurie alla moglie del profugo nigeriano è fuori di dubbio che si tratta di un atto abominevole, esecrabile da ogni punto di vista.

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Paolo 8 Luglio 2016 - 1:26

Che paroloni. Abominevole, esecrabile.

Hai solo più da scrivere “vade retro, Satana”.

Dì un po’, cosa hai pensato quel giorno che quel genio di kabobo ha pensato bene di assalire e picconare innocenti passanti in quel di Milano? Hai fatto il possibile per dimenticartene, dì la verità.

E’ che voi, politicamente corretti ad un tanto al Chilo, ce li avete sfranti.

Ossequi.

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Anonimo 8 Luglio 2016 - 2:36

L’unico commento sensato è quello di Sergio.
@Franco: io il nome lo metto ma se non esce sul sito il problema non è mio. Comunque mi chiamo Andrea, contento?
Altra cosa, la fantomatica testimone oculare, signora Bacchetti, guarda un po’ è spesso testimone oculare anche di altri avvenimenti, fortunatamente meno cruenti. Vi invito a fare una ricerca su Google…
Inoltre, il taglio dato all’articolo è della serie ” visto che gli stranieri ammazzano noi, è legittimo ammazzare gli stranieri” mettendo insieme malati di mente, tossicodipendenti e sbandati, tanto l’importante è intorpidire le acque…
Perché non avete speso una riga sul barbone italianissimo che ha ammazzato il ragazzo americano, quindi straniero, qui a Roma ad esempio?
Saluti romani.

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Andre 8 Luglio 2016 - 8:08

Non mi stupisce che ti sia sfuggito il succo del discorso.
Il punto è che politicanti democratici e media danno risalto ai reati commessi dagli italiani per cui scatta la repressione da santa inquisizione mentre gli stranieri che commettono atti violenti sono vittime delle circostanze.
Se un italiano subisce violenza da uno straniero dispiace ma la situazione è delicata…
Se un immigrato è vittima di un italiano è un santo martire pronto per la canonizzazione .
Tutto questo per giustificare politiche assassine e frustattrici di invasione di disperati in Europa.
Il problema che questa campagna trova sempre terreno fertile in una opinione pubblica succube e acritica

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perché non capisci la differenza tra la m..a e il cioccolato 8 Luglio 2016 - 9:34

F

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Paolo 8 Luglio 2016 - 1:22

Certo che voi, “politicamente corretti”, per i vostri burattinai rappresentate un bastione di tutto affidamento.

Mi ricordi le galline di “La fattoria degli animali”, quelle che ripetevano incessantemente: “Quattro gambe buono, due gambe cattivo”.

Ossequi.

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Matteo Baranzoni 8 Luglio 2016 - 2:28

Dalla descrizione fatta nell’articolo si denotano 2 cose:
1- tanta ignoranza, COLPA GRAVE per chiunque si prenda la briga di scrivere su un sito/blog/cosopubblico e atteggiarsi a uomo che diffonde conoscenza
2- un’intelligenza sotto la media, cosa di cui non vi si può fare una colpa. Qui semmai le colpe sono di chi segue certe idiozie.

Il tizio era una MERDA D’UOMO per ammissione dei suo famigliari (il fratello lo ha descritto come uno che tirava noccioline alla gente di colore). Un criminale e un emarginato, uno di quelli che sarebbero considerati come “il nemico” da salvini e soci se non ci fossero emarginati più facilmente additabili come tali (e non per colpe loro, semplicemente il concetto “negro = cattivo” è più facile da assimilare da chi faticherebbe a battere una capra in matematica).

Ma a prescindere da questo NOI che ci consideriamo più moderni, liberali, un popolo culturalmente superiore (e intendiamoci IMHO a giusta ragione) NON far finta di nulla davanti a questi episodi.

Mi ritengo un liberale (praticamente un senzatetto in italia…) , credo nel diritto all’autodifesa ma al tempo stesso credo che nascondere le proprie responsabilità dietro a puttanate, scuse e fantasiose ipotesi sia anche peggio e a chi lo difende dico solo questo: “bisognerebbe pisciarvi in testa”.

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carlo 8 Luglio 2016 - 3:43

Quindi se uno viene insultato (banane, noccioline, insulti, ecc) è legittimato ad aggredire FISICAMENTE l’ aggressore VERBALE ?!

Una riflessione:
vi ricordate quando ci dicevano che i giornali non dovevano evidenziare l’ etnia dello stupratore/ladro/omicida ?

Non capisco più nulla ! Sarà sicuramente colpa del caldo …

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Matteo Baranzoni 12 Luglio 2016 - 10:15

Semplicemente non capisci il nostro codice penale…

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Andre 8 Luglio 2016 - 7:43

Alla faccia del liberale !

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Paolo 10 Luglio 2016 - 1:27

Invece a te, e quelli come te che qualsiasi cosa venga fatta da un’ immigrato è sempre giustificata, mentre qualsiasi cosa venga fatta da un’ italiano è sempre da condannare, bisognerebbe pisciarvi in bocca.

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Matteo Baranzoni 12 Luglio 2016 - 10:21

sei così ignorante che non so nemmeno perché perdo tempo con te.

Ho forse nominato l’uomo di colore? Ho forse detto che è un santo, uno da prendere da esempio o da pontificare? No, perché attaccando il coglione ha commesso un reato. Avrebbe dovuto subire un processo e probabilmente essere espulso

Semplicemente trovo ridicola la difesa di un escremento come il mancini…

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immigrazione 8 Luglio 2016 - 4:16

Una volta mi dissero che il business dell’immigrazione era grande come quello della droga, pensavo fosse una frase fatta, invece……era proprio la verità……

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