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Confcommercio: “Solo 20% italiani potrà andare in vacanza. Perdite per 120 miliardi”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 13 mag – “La stagione turistica sarà tutta in perdita“. E’ l’allarme di Confcommercio in audizione alla commissione Industria del Senato spiegando che con l’avvio di una vera fase 2 “ci sarà il problema di riempire le stanze degli alberghi“. A causa della crisi scatenata da mesi di serrata generale, potrà andare in vacanza, ad esclusione di chi ha le seconde case, soltanto il 20% degli italiani. Nel settore turistico, a causa dell’emergenza da Covid, “le perdite potrebbero essere di 120 miliardi da qui a fine 2020″. Le imprese a rischio nel commercio e nel turismo sono il 10% del totale, pari a circa 270mila, mentre i posti di lavoro che potrebbero essere persi sono 420mila. Enrico Postacchini, membro di Giunta di Confcommercio, chiede quindi interventi immediati a ristoro delle perdite subite. “Gli operatori hanno perso la pazienza – spiega – non hanno visto nulla oltre ai 600 euro”.

“Servono misure straordinarie per salvare un’economia al collasso”

Ecco perché Confcommercio, in vista del Cdm di oggi sul decreto Rilancio, chiede di varare misure straordinarie per salvare un’economia al collasso“. “Negli ultimi due mesi – si legge in una nota – sono crollati i consumi, migliaia di imprese del terziario sono in crisi e centinaia di migliaia di posti di lavoro sono a rischio“. “Servono risorse vere e adeguate: per indennizzi e contributi a fondo perduto, che, anzitutto per le imprese più piccole, rischiano di essere assai modesti; per le tasse, perché vanno bene gli abbuoni Irap di giugno, ma certo non mancano altre scadenze a partire da Imu, Irpef e Ires; per gli investimenti necessari al turismo, che vanno ben oltre il bonus vacanze, e per quelli dedicati ai trasporti e alla logistica; per gli affitti commerciali, perché, nonostante il potenziamento del credito d’imposta, resta il problema di chi non ha potuto pagare per crisi di liquidità”.

“Risposte concrete che si traducano subito in sostegni economici”

Basta annunci di misure che nel concreto non aiutano nei tempi e nei modi richiesti dalla grave situazione, insomma. “I settori del commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti, delle professioni e della logistica, che sono in gravissime difficoltà, attendono risposte concrete che si traducano immediatamente in sostegni economici senza i quali non possono esistere prospettive credibili di una fase 2″, conclude Confcommercio.

Adolfo Spezzaferro

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1 commento

Fabio Crociato 13 Maggio 2020 - 2:57

La Confcommercio chiede misure straordinarie per salvare se stessa! E’ da anni che, rappresentata da un chiacchierone democristiano arricchito, parla, parla, parla senza contare e voler contare niente! Se non gli incassi dagli associati.
Anche mio “nonno in cariola” è giunto da tempo alle loro conclusioni. Geni!

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