Non solo: Valentini ci ha anche messo un po’ a capire. A chi, sul social, gli ha fatto notare (sbagliando) che i simboli richiamavano gli Ustacha (ovvero i fascisti croati), il sindaco ha replicato: “Non importa di che colore sia il gatto, l’importante è che prenda i topi”, una frase di Mao che lascerebbe addirittura intendere che anche eventuali alleanze con i fascisti vanno bene, pur di vincere le primarie. O forse, più plausibilmente, Valentini non ha la minima idea di chi sono gli Ustacha.
Interessante anche il commento lasciato da Alessandro Orlandini, direttore dell’Istituto della Resistenza di Siena, che probabilmente, per molto meno, in caso di politico meno amico avrebbe già chiesto arresti di massa. E invece, a questa gaffe, si è limitato a commentare “Ohi” e “Doppio ohi” quando qualcuno ha fatto notare che non di fascisti croati si trattava, bensì di SS. A quel punto Valentini ha puntualizzato: “Non sono appassionato, come dire, della materia e quindi non ho la minima idea di cosa rappresentino quei simboli. Pensavo che il conducente fosse pronto a partecipare ad una rievocazione storia della Seconda guerra mondiale”. Proprio quella in cui hanno combattuto le SS, in effetti. La Das Reich, in particolare, fornì ben 69 soldati decorati con la Croce di Cavaliere, un record assoluto fra le forze armate del Terzo Reich. Ma forse, di fronte alle primarie del Pd, si sarebbero arresi pure loro.
Giorgio Nigra