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Aosta, patrocinio su propaganda Lgbt ai bambini: il caso in Comune

by Sergio Filacchioni
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Aosta

Roma, 28 settembre – Fa discutere la notizia che arriva da Aosta dove sabato 30 settembre – nella biblioteca del quartiere Dora – si svolgerà nell’ambito dell’Aosta Pride week un laboratorio creativo guidato da Francesco Pierri che, nei panni della drag queen “Cristina Prenestina”, leggerà il suo libro Nino il T-rex. Un evento – specifichiamo – dedicato ai bambini in una biblioteca pubblica.

Il caso al comune di Aosta

L’evento arriva dopo i tentavi di scolarizzare e promuovere il gender nelle scuole primarie, e che pertanto ha suscitato dure reazioni della Lega che attraverso il capogruppo in consiglio regionale Andrea Mafrin, ha presentato un’interrogazione in merito. Un caso, che ha registrato anche l’intervento di Fratelli d’Italia che con il segretario cittadino Lorenzo Aiello, ha sottolineato l’inopportunità del patrocinio istituzionale a un laboratorio creativo dedicato ai bambini nell’ambito di un’iniziativa contro il bullismo.  La reazione dell’esponente leghista a questo punto ha indotto il comitato Aosta Pride a una replica: “è un assistente sociale che lavora per il Comune di Roma. Che si occupa quotidianamente di minori. Consigliere dell’Ordine degli assistenti sociali del Lazio e che, addirittura, si è occupato di famiglie con minori sottoposti a provvedimento dell’Autorità giudiziaria minorile”, hanno tenuto a puntualizzare . Dall’altro precisano che l’appuntamento in programma “è su prenotazione: sono i genitori a iscrivere figli e figlie”. Della serie non obbligheremo bambini e bambine a partecipare all’evento… ci mancherebbe altro verrebbe da dire.

Una questione educativa

In ogni caso torna alla ribalta prepotentemente l’infiltrazione dell’ideologia gender nei gangli delle piccole istituzioni: comuni e province. Delle forzature ideologiche mascherate in ambito educativo, nei programmi di lotta al bullismo o sulla parità di genere. Rendersi immuni a questo tipo di operazioni è essenziale anche e soprattutto nelle amministrazioni locali, dove la sensibilizzazione rischia di essere più capillare.

Sergio Filacchioni

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