Home » Clandestini, Germania comica nel truffare l’Italia: le sue Ong nel Mediterraneo durante le trattative Ue

Clandestini, Germania comica nel truffare l’Italia: le sue Ong nel Mediterraneo durante le trattative Ue

by Alberto Celletti
0 commento
patto migranti

Roma, 29 sett –  Ora si parla insistentemente del “patto sui migranti” che, come gli accordi di Malta di quattro anni fa, promette di essere la nuova buffonata in salsa Bruxelles riguardante il sedicente contrasto all’immigrazione clandestina. Le trattative di ieri non sono andate come sperato. Ma viene da dire: almeno ci hanno risparmiato un altro finto accordo risolutore del nulla.

Patto sui migranti, perché è una buffonata

In realtà avevamo già riso amaramente quando il presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola due giorni fa si era detta “ottimista” sull’avanzamento di un accordo che viene discusso da tre anni senza che vi sia mai una via d’uscita. Primo perché non è possibile vi sia una via d’uscita: gli interessi dei Paesi coinvolti sono divergenti e nessuno può permettersi di far arrivare clandestini all’infinito, di conseguenza i rimpalli e i respingimenti sono reciprochi. Sembrano averlo capito solo Varsavia e Budapest, le uniche che rifiutano il concetto in senso assoluto, ribadendo il loro diniego a qualsiasi forma di spartizione, anche minima, ma facendo ciò che qualsiasi Stato normale dovrebbe fare: chiudere le frontiere e pensare prima di tutto alla propria cittadinanza. Gli altri Paesi membri oscillano tra immigrazionismo mascherato dalle mai troppo criticate “quote” e generiche parole di contrasto al fenomeno. Nessuno pensa all’unica cosa che si dovrebbe fare: bloccare il Mediterraneo.

La Germania continua a prenderci in giro

Palazzo Chigi si è detto “sorpreso” che mentre era in corso il vertice a Bruxelles, nel Mediterraneo stavano navigando ben 7 Ong battenti bandiera tedesca, di cui quattro in area Sar italiana. La risposta del ministro degli Esteri Antonio Tajani sembra quella di un monologhista impegnato a far ridere il pubblico, se non fosse per il fatto che la questione fa piangere: “La notizia delle 7 navi delle Ong battenti bandiera tedesca conferma i nostri timori. E’ una coincidenza? Cosa c’è dietro? C’è un interesse elettorale? Di altro tipo? Non può essere, è una cosa che non funziona. Qualcuno forse vuole impedire che ci sia un accordo? C’è veramente molto stupore”. Il tutto dopo l’incontro con il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock.

Il risultato di questa scenetta è che il patto sui migranti, tanto per cambiare, non si è chiuso. Ma questo, forse, lo penserebbero gli europeisti o immigrazionisti irrecuperabili, perché ci permettiamo di ipotizzare che non si sarebbe mai chiuso, in ogni caso, dal momento che è un argomento di perenne discordia. Ovviamente, leggende fantastiche sulle inesistenti epopee di Bruxelles narrano che nella mattinata di ieri tutti fossero entusiasti e sicuri di arrivare all’intesa. In particolare il ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska. Insomma, esattamente come a Malta, la bacchetta magica che non risolve nulla sarebbe arrivata spacciata come la risoluzione. Polonia e Ungheria restano, in tal senso, gli unici Paesi seri: non a caso, hanno sempre ribadito la loro contrarietà al testo.

Alberto Celletti

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati