Roma, 27 set — La ricorderemo per due motivi: l’obbrobrio dei banchi a rotelle e quell’intervista a Venerdì di Repubblica in cui confessava che da giovane veniva bullizzata dai compagni di classe che la chiamavano «Cazzolina»: lo spoglio delle urne decreta il game over anche per Lucia Azzolina, ex ministro dell’Istruzione in tempo pandemico candidata con Impegno civico e impietosamente esclusa dai giochi elettorali. Tornerà a fare la preside, annuncia sui social, dopo la sconfitta all’uninominale nel collegio di Siracusa, la sua città.
Azzolina torna a fare la preside
Azzolina dirigerà l’Istituto comprensivo «Emanuele Giaracà» di Siracusa, dove si era messa in aspettativa nel 2018, anno del suo ingresso in parlamento. «Non ho mai pensato che la mia rielezione fosse prioritaria, salvaguardare le mie idee e la mia dignità sì. Se non fosse stato così, avrei ovviamente fatto altre scelte», ha scritto l’ex ministro in un post sui social in cui dice di non avere nulla da rimproverarsi. «Ho portato avanti la campagna elettorale parlando di progetti e di una chiara visione del nostro Paese, l’ho fatto con il cuore e con la testa senza cavalcare alcun populismo. Ho incontrato tantissime persone e ascoltato tante storie diverse, tutte accomunate dalla speranza di riscatto del nostro meridione e di dare un futuro migliore ai nostri giovani». I giovani faticheranno però a dimenticarsi la Dad, i distanziamenti, le assurde regole anti-Covid e soprattutto loro, i banchi a rotelle.
L’incubo dei banchi a rotelle (la ricorderemo solo per questo)
Cristina Gauri
1 commento
Mai così appropiata, una canzone stupida che si addice perfettamente a questi personaggi, belli ciao belli ciao ciao speriamo addio.