Roma, 6 dic – È iniziato oggi l’apartheid, cari non vaccinati. Siete pronti?
L’apartheid dei non vaccinati
Qualcuno si indignerà pure per il paragone, del resto siamo in un mondo dove “indignarsi” ottiene sempre grandi consensi e applausi, specialmente se si è dalla “parte giusta”. Ma l’apartheid dei non vaccinati è reale, concreto, e non si tratta neanche di un’interpretazione. Il super green pass da oggi in vigore lo rende tremendamente quotidiano, nel suo dramma, nella ossessione verso un vaccino che non si capisce bene in cosa abbia dimostrato la sua efficacia, se c’è ancora chi – come “l’onnipresente Massimo Galli” – chiede ancora un Natale dove si stia molto attenti anche ad abbracciarsi. Dopo tre dosi, dopo oltre tre quarti di popolazione che ha accettato con sforzo enorme di sottoporsi al siero.
Eppure non basta mai, come non basta mai la percentuale dei vaccinati: 60, 70, 80, ma neanche 90 per cento sembra andare bene. Per essere ancora, per l’ennesima volta, fermi al febbraio 2020. Come se non fosse passato un giorno. E con l’Ansa che ci racconta dei primi sanzionati, a Roma, a far capire che con la segregazione non si sta scherzando affatto.
Oltre 7 milioni di segregati
7 milioni “inspiegabilmente” non vaccinati che da oggi non potranno fare quasi nulla. E non si parla solo di svaghi, di cinema, ristoranti, bar. Ma anche di attività essenziali come il lavoro. 7 milioni con il solo torto di non volersi iniettare per forza un siero ogni tot mesi, e per diversi anni, come la stessa Pfizer ha dichiarato di voler fare nei prossimi anni. 7 milioni che non pensano – strano – di voler passare la vita sotto controllo. E per cosa, per un farmaco che risolva la questione? Macché. Solo per una tiritera infinita di dosi e somministrazioni. Talmente efficaci che dopo sei mesi ci hanno richiesto addirittura l’obbligo delle mascherine all’aperto. È l’apartheid per i non vaccinati, bellezza. Che si incrocia con la fregatura per i vaccinati. Ma sono dettagli.
Stelio Fergola
4 comments
Lo hanno voluto anche gli oppofintori. Alla fine avevo ragione io. è da un anno che dico che sarebbe successo:
Ricordiamo la parola “oppofinzione” e “dissenso controllato”. Solo questo c’è stato fino ad ora.. niente di concreto. Nemmeno il più ingenuo avrebbe pensato di vincere una guerra “solo” con palloncini e canzoncine in piazza, contro un nemico tanto duro e spietato. Combattere con le rose un nemico che usa i cannoni è ridicolo. Ci sarebbe da ridere davvero se non fosse tragico.
Infatti è stato un massacro continuo. Per non parlare delle autocelebrazioni di personalità, quando in realtà non vincevano niente, che invece di fare autocritica nelle piazze, si sono fatte sponsorizzare per loro e partiti politici e associazioni. Si vedeva che erano finte.. alcune opposizioni. Mi verrebbe solo da ridere a pensare a cosa ne penserebbe, chi nel passato le rivoluzioni le ha fatte davvero.
Hanno vita facile nel creare questa apartheid perchè nessuno si ribella..
Qualsiasi modo di opporsi “che concretamente toccasse in modo economico il governo, che è l’unica cosa che interessa a loro”, è sempre stato scoraggiato da molti “guru” della pseudo opposizione stessa, o comunque non sono “mai” state seguite fino in fondo. Tutto questo ha avvantaggiato Speranza, non certo chi si oppone. Ora parliamo di cose ovvie.. Anzi.. il governo ha già in mente “nuove punizioni” per i non vaccinati.. non è finita. Attenzione..
Non è un dettaglio… molti vaccinati (che erano in quantità importante ni-vax), la fregatura cominciano ad intravvederla. Non penso proprio che possano tirare la corda ancora per molto. Le materie prime in campo sono quelle che sono, fan tutti più o meno buon viso a cattivo gioco, ma le ferite restano e il sino-virus ha contribuito a cronicizzarle. Quindi la situazione è più seria per tutti.
Fra poco diranno che questi sette milioni di italiani sono un peso morto per la società, perché non producono.
Ma come non producono ?
Non producono perché non lavorano.
In realtà non si vaccinano perché non vogliono lavorare.
E chi lo dice ?
Aspetta un po’ e vedrai che lo diranno.