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Bolsonaro: a Lucca le barricate della sinistra. Ma il Pd si spacca

by Fabrizio Vincenti
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Lucca, 18 gen – L’ultimo psicodramma della sinistra va in scena a Lucca, dove si alzano barricate contro il possibile arrivo del presidente brasiliano Jair Messias Bolsonaro. “Non venga assolutamente perché non è gradito”. “Venga, ma ci teniamo a ribadire che con lui non abbiamo nulla a che spartire”. “Accogliamolo come si deve fare con un capo di Stato”. Queste le reazioni all’annuncio di Bolsonaro di voler visitare la terra di origine dei propri nonni. Lo psicodramma, dicevamo, della sinistra di lotta e di governo è ancora una volta servito. Quella sinistra da un lato barricadera, spesso acquartierata dietro sacchi di sabbia immaginari dei salotti buoni, e che dall’altro lato vorrebbe, molto spesso senza riuscirci, avere uno spessore istituzionale. E, come in un copione che si ripresenta inesorabilmente ormai da un secolo a questa parte, l’inciampo arriva sul tema, mai giunto a una sintesi dignitosa, della politica estera.

L’anatema della sinistra lucchese

L’ultimo innesco dicevamo porta la firma del neoeletto presidente brasiliano, uno che ha dichiarato guerra al politicamente corretto e alle sue isterie. Bolsonaro, intervistato da Bruno Vespa a Porta a Porta sul caso Battisti, ha ricordato le sue origini italiane e in particolari lucchesi. Dalla città delle Mura vengono entrambi i nonni materni, ed ha espresso il desiderio di riuscire a venire in Italia e a Lucca nel maggio prossimo, in occasione dei festeggiamenti per la fine della guerra. Quella Seconda guerra mondiale vinta anche dal Brasile che si mise alle spalle in un batter d’occhio una lunga simpatia per le forze dell’Asse.

L’aver fatto ricorso a una data dal sapore decisamente antifascista, non è bastato però al presidente carioca a evitare un vero e proprio fuoco di sbarramento. Con contorno di polemiche interne alla sinistra cittadina. A Lucca, una volta isola bianca della Toscana, è ancora in piedi un’amministrazione a guida Pd che riunisce molte anime della sinistra. Solo Prato e Firenze sono nella medesima situazione, il resto dei capoluoghi di provincia sono passati via via al centrodestra e al 5 Stelle, persino in città simbolo come Pisa, Livorno e Siena. Una Caporetto per gli eredi del partito di Togliatti che da Lucca, però, resistono. E nella loro resistenza non poteva mancare l’anatema verso il “sessista”, “razzista”, “omofobo” Bolsonaro.

Cina sì, Brasile no

A rompere il ghiaccio ci hanno pensato le forze più a sinistra, dichiarandosi pronte a scendere in piazza contro la sua presenza. Ma la temperatura si è alzata anche dentro la coalizione guidata dal sindaco Alessandro Tambellini. Il quale, preso nel mezzo tra i doveri istituzionali e la compattezza della sua maggioranza, non ha potuto altro che esibirsi in una inefficace dichiarazione cerchiobottista. “Sarà ricevuto con il rispetto dovuto – ha gravemente affermato il primo cittadino di Lucca – ma resta inteso che le idee politiche del presidente del Brasile non sono le nostre. Siamo quindi pronti a rispettare il dovere istituzionale nei confronti di un Capo di Stato estero la cui famiglia ha origini lucchesi. Tuttavia voglio rimarcare le differenze politiche che esistono fra le nostre amministrazioni. La nostra dimensione politica non dovrà quindi essere attenuata né confusa col fatto di accogliere un capo di Stato di cui conosciamo idee e impostazioni politiche molto distanti dalle nostre”.

Una formula a dir poco inusuale per chi, solo nel settembre scorso si era recato in Cina per ritagliarsi uno spazio tra i relatori del Beijing Wangfujing International. Evento durante il quale non risulta abbia ricordato, nel corso del suo intervento, come da quelle parti non ci siano elezioni democratiche né rappresentanti scelti dal popolo. Nè ha sottolineato come le sue posizioni siano molto distanti da una dittatura. Per Bolsonaro il trattamento è stato diverso, per quanto c’è da immaginare che abbia lasciato totalmente indifferente il presidente carioca, che probabilmente ignora persino il nome del sindaco della città da cui partirono i suoi avi. E lo spettro, quasi un incubo con tanto di tic, del doppio ruolo della sinistra di governo e di lotta è riapparso nella sua comica realtà.

Il Pd spaccato su Bolsonaro

Alcune delle forze di maggioranza e settori del Pd hanno plaudito all’uscita del primo cittadino. “I valori fondamentali quali la democrazia, il rispetto delle donne, la condanna dell’omofobia e di ogni forma di violenza – è stato ricordato – appartengono infatti all’intera Città, nessuno escluso”. Ma c’è chi, dentro il Pd, chiede di non scadere nel ridicolo. E’ il caso del segretario dell’importante circolo del centro storico, che parla di vere e proprie sciocchezze: “Direi che è meglio darsi una calmata tutti quanti. Se Bolsonaro verrà a Lucca sarà accolto come si deve al rappresentante più alto in grado di un grande Paese come è il Brasile. Ciascuno a Lucca avrà modo di dire la sua, ma il presidente del Brasile dovrà avere l’accoglienza che si deve ad un capo di Stato. Un consiglio: a tutti quelli che, a vario livello, ricoprono un ruolo istituzionale è richiesto un di più di sensibilità e di intelligenza politica”.

Il messaggio è per i compagni di partito, sindaco e presidente del consiglio comunale in testa. Rispetto del ruolo, sensibilità e intelligenza politica. Impresa al limite dell’impossibile? Intanto in città c’è chi dice che, con queste mosse, la sinistra continua nell’opera di auto annientamento e di favoreggiamento della ‘parte verde’ del governo italiano.  “Se continuano così, Matteo Salvini arriverà al 180%”, si mormora. E non a destra.

Fabrizio Vincenti

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7 comments

Roberto 19 Gennaio 2019 - 5:03

Bolsonaro è dello stato di São Paulo quindi è paulista non carioca.

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Daniele 19 Gennaio 2019 - 11:00

Correzione dovuta. Io ormai ho rinunciato. Continuo a leggere spesso inesattezze e castronerie di ogni genere sul Brasile. Una per tutte: il famigerato articolo “la” davanti alla parola “samba”.

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Raffo 19 Gennaio 2019 - 5:46

Le merde comunistoidi non perdonano a Bolsonaro di aver avviato il meccanismo di pregevole fattura che ha portato all’arresto di battisti……..come sappiamo benissimo la sinistra va a braccetto con delinquenti e terroristi, già dal dopoguerra, partendo dai vigliacchi e codardi assassini sino alla protezione di cui godono i maomettani che spacciano impunemente nei centri asociali,da cui passano spesso terroristi islamici e loro fiancheggiatori……… ricordo che le deiezioni sinistre si oppongono pure al fatto che pluricrimali siano riaccompagnati nei loro pseudo paesi. Da vomito.

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Fabrizio 19 Gennaio 2019 - 7:00

Spero che la sera del prossimo 26 maggio la cd ‘sinistra’ penserà al noto Referendum costituzionale ed al marzo 2018 come…… 2 proprie schiaccianti “vittorie”.

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Neja 20 Gennaio 2019 - 12:01

Bolsonaro vada a Rovigo nel Veneto.sarà benvenuto.lascia perdere Lucca!

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Pietro Cantamessa 20 Gennaio 2019 - 4:16

A me interessa soprattutto che in Brasile si smetta di distruggere la preziosissima Amazzonia.

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PAULO ROMANO GIANGIOPPO 20 Gennaio 2019 - 5:24

Vivo in italia da ormai 30 anni e per la prima volta, nel nostro BRASILE, vedo la democrazia vincere, senza l’intervento della persone corrotte. Purtroppo, le notizie che qui arrivano, non sono sempre chiare. Bolsonaro assieme ai suoi ministri con l’aiuto del popolo, ha fatto quello che la sinistra, non ha mai fatto in tutti questi anni. Tempo al tempo e vedrete quante cose belle lui farà e sarà di esempio a molti paesi

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