Milano, 29 apr – Si è svolta questo pomeriggio la commemorazione dei Caduti della Repubblica Sociale Italiana sepolti a Campo X al Cimitero Maggiore organizzata, congiuntamente, da Lealtà Azione-FederAzione e CasaPound Italia, alla quale hanno partecipato centinaia di militanti delle due associazioni. La commemorazione di oggi ha preso il posto di quella svolta tradizionalmente il 25 aprile, che quest’anno non si è tenuta a causa del divieto posto da Prefetto e Questura. “A seguito delle inutili ed ignobili polemiche sollevate dall’Anpi e dal sindaco nei giorni precedenti al 25 aprile in merito alla commemorazione che, annualmente, si svolge a Campo X per ricordare gli oltre mille Caduti della Rsi – si legge in una nota congiunta dei due movimenti – abbiamo deciso di ricordarli in un’altra data simbolo per le nostre Comunità”.
“Il divieto del 25 aprile – spiega Fausto Marchetti, responsabile di Lealtà-Azione – era pretestuoso, perché commemorare i nostri caduti sotto i vostri vessilli non configura alcuna ipotesi di reato. E non siamo noi a dirlo, ma è la Cassazione. Il 29 è però forse una data più ‘nostra’ perché in questo giorno commemoriamo lo scempio di Piazzale Loreto e l’assassinio dell’eroe di guerra Carlo Borsani, sepolto proprio al Campo X, oltre ad Enrico Pedenovi e Sergio Ramelli, caduti durante gli anni di piombo“. Continua Marchetti: “Diamo risposta matura rispetto alle polemiche: il nostro non è un ricordo di un solo giorno l’anno ma costante, con l’impegno e la militanza quotidiana. Penso ad esempio all’associazione Memento, con la quale insieme a CasaPound ci prendiamo cura dei campi come appunto Campo X e siamo attivi nella diffusione della verità storica, che non può essere esclusiva solo dell’Anpi”.
“Questa mattina – aggiunge Angela De Rosa, portavoce di CasaPound Italia Milano – ci siamo recati a Campo X, per noi Campo dell’Onore, in una data simbolica perché vogliamo ricordare i nostri caduti fuori dalle prescrizioni di quelle istituzioni che fomentano odio e con metodi mafiosi vogliono decidere chi ha diritto all’agibilità politica e di commemorare i propri defunti e chi no. Sia chiaro: né Anpi né la sinistra istituzionale né la sinistra extraparlamentare possono dirci che cosa possiamo o non possiamo fare. E l’abbiamo dimostrato oggi”.
Alberto Palladino