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Ecco perché il gesto del cardinale “spaccasigilli” è arrogante e anti sociale

by Alfonso Piscitelli
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Roma, 14 mag – Bisogna paradossalmente esser grati al cardinale elemosiniere, il polacco Krajewski, di averci fornito un esempio da manuale di quello che è il populismo più becero. Il cardinale compie un gesto plateale, stacca i sigilli, riaccende la luce: una specie di gesto futurista da sacrestia. Sceglie come teatro del suo gesto uno stabile malfamato, dove – è vero – ci sono famiglie disagiate, ma anche clandestinità, spaccio, attività commerciali lecite e illecite ma comunque fuori dai parametri della legalità che in altre circostanze i giacobini della politica italiana invocano. Un luogo dove peraltro girano tanti soldi, perché le famiglie allocate pagano un “affitto” sui generis all’associazione Action, ma Action non compie il gesto banale, e noto a tantissimi italiani che stentano ad arrivare alla fine del mese, di pagare le bollette.

La carità cristiana si compie in silenzio

Perché il cardinale ha scelto in maniera stocastica quello stabile e non un altro? Significa dunque che altre palazzine di italiani più onesti e magari anche più disagiati sono autorizzati da adesso in poi a non pagare le bollette e a spezzare i sigilli? È vero il concetto cristiano di Grazia solitamente include il principio di eccezionalità: tantissimi vanno a Lourdes ma si contano sulla punta delle dita i miracolati. E tuttavia sempre nella concezione cristiana la carità – che è la minuscola eppure potente proiezione umana della Grazia divina – va compiuta in silenzio, in assoluta riservatezza: “Non sappia la mano destra quella che fa la sinistra”.

Il cardinale bergogliano avrebbe potuto pagare in silenzio le bollette, in silenzio prodigarsi per far sanare gli illeciti di quello stabile (e non importa perché quello stabile e non un altro). Invece Krajewski sceglie di coprire una illegalità compiendo un altro atto illegale: se un italiano avesse spezzato i sigilli per del contatore della luce si sarebbe posto nella condizione di imputabilità. Viceversa il cardinale si gode la sua impunità diplomatica radicata nella enclave del Vaticano (la cui creazione è l’unico atto di Mussolini che in certi ambienti ufficiali non verrà mai deprecato…).

Un populismo dall’alto

Siamo dunque di fronte a un populismo dall’alto: espressione di arroganza di un potere forte ed apolide, che in pratica dice: questi sono nostri protetti e decidiamo pertanto che siano al di sopra della legge. Ma perché insisto a dire che Krajewski è un populista, nel senso più deteriore del termine? Perché il suo gesto spettacolare e ipocrita, nel senso etimologico del termine, è un atto agli antipodi di una vera “politica sociale”, che per definizione è “erga omnes”, ovvero universale.

C’è una condizione di disagio abitativa nel pagare le pesanti gabelle sulla casa (luce, gas, acqua, spazzatura, canone…). Ora di fronte a un disagio diffuso uno Stato civile e sociale agisce con un piano, con una programmazione, che può benissimo seguire vari tipologie di intervento, puoi stabilire un reddito minimo, individuando però chiaramente i criteri per la sua erogazione: l’essere cittadini italiani, l’essere nella legalità, la disposizione al lavoro onesto; oppure puoi varare un grande piano di edilizia popolare, ma sempre individuando chiaramente i beneficiari, senza particolarismi e senza interventi a macchia di leopardo. Oppure ancora puoi varare un grande piano energetico, tipo la ri-costruzione delle centrali nucleari che ci sono in ogni paese avanzato, e che consentono di non dipendere dal nucleare altrui con conseguente aggravio di bilancio.

Insomma tante sono le possibilità di una politica sociale, ma sempre esse hanno come postulato la universalità, la kantiana universalità. Invece il cardinale applica la legge del marchese del Grillo: “io so’ io”, e stende il suo mantello protettivo su alcuni e non su altri. Compie un gesto di arroganza: il populismo becero di un potere forte.

Alfonso Piscitelli

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2 comments

Jos 14 Maggio 2019 - 1:36

….dicono che “ha pagato..”…, ma fino ad ora, l’unica cosa certa è che qualcuno, su suo ordine, ha riallacciato in modo illegale…nessuno ha visto assegni staccati da 300.000 euro per il riallaccio regolare…si tratta solo di propaganda per il vaticano pro 8X1000….e non gli costa nulla, né in denaro, né penalmente….Piuttosto, sarebbe ora, che paghino le tasse sulle loro proprietà miliardarie…

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ugo 15 Maggio 2019 - 3:18

Non ho parole. Anzi, le ho, ma sono 1) troppe per un commento sul web e 2) impronunciabili stante la legislazione corrente. Un po’ come in quella barzelletta, avete presente?

— Come va?
— Non ci possiamo lamentare…
— Cioè… va bene?
— No: non ci possiamo lamentare.

Chiaro? Si narra che sia esistito un tempo nel quale alcuni usavano l’olio di ricino per raggiungere lo scopo. Più indietro, corda e cavalletti, nei casi più pertinaci perfino forca e fascine di legna sotto a un palo. Prima ancora, le croci. Oggi vanno più di moda magistrati e studi legali.

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