Roma, 14 mag – La Corte di giustizia Ue ha stabilito che un immigrato non può essere rimpatriato, nemmeno per questioni di sicurezza nazionali, se nel proprio Paese di origine rischia di essere torturato o ucciso. Se sussistono cioè “fondati timori” che l’extracomunitario possa subire delle persecuzioni nella patria d’origine, questi non può essere respinto e il suo status di rifugiato e i diritti che gli derivano dalla Convenzione di Ginevra non possono subire la revoca – nemmeno se ha commesso dei crimini o rappresenta un pericolo per la sicurezza nazionale. I giudici di Lussemburgo, quindi, hanno stabilito che che la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea garantisce una protezione internazionale più ampia di quella riconosciuta dalla Convenzione di Ginevra stessa, stabilendo che, anche nel caso di rifiuto o ritiro dello status di rifugiato per gravi e validi motivi, costui non può essere rimandato nel Paese d’origine. Sarà poi compito della magistratura nazionale stabilire se l’interessato è da considerarsi o meno un clandestino, con tutte le implicazioni del caso. La sentenza si riferisce al caso di tre immigrati (un ivoriano, un congolese e un ceceno) ai quali è stato revocato lo status di rifugiato perché condannate “per un reato particolarmente grave”.
Il commento del vicepremier
“Ecco perché è importante cambiare questa Europa con il voto alla Lega del 26 maggio”, è stato il commento del ministro dell’Interno Matteo Salvini, “Comunque io non cambio idea e non cambio la Legge: i ‘richiedenti asilo’ che violentano, rubano e spacciano, tornano tutti a casa loro. E nel decreto Sicurezza Bis norme ancora più severe contro scafisti e trafficanti”.
Cristina Gauri
4 comments
L’art. Convenzione dice: “Nessuno può essere allontanato, espulso o estradato verso uno Stato in cui esiste un rischio serio di essere sottoposto alla pena di morte, alla tortura o ad altre pene o trattamenti inumani o degradanti.”
Il trucco dei giudici è confondere “rischio serio” con “fondati timori” che è tutta un’altra cosa.
Via dall’UE prima di subito!
Andrà a finire che se un tizio nel suo paese è uno stupratore pure recidivo e là lo vogliono evirare per renderlo innocuo in Italia gli verrà data protezione.
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