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Il cardo e il fulmine cerchiato: 4 vite straordinarie di "fascisti" scozzesi

by La Redazione
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Edimburgo, 2 set – Nel periodo fra le due guerre mondiali, la principale manifestazione del movimento fascista nelle isole britanniche, fu rappresentata dalla British Union of Fascists “BUF” di Oswald Mosley. Anche a nord del Vallo di Adriano – in Scozia – il BUF (frutto della fusione fra il “New Party” e i “British Fascists”) fu il movimento che raccolse più consensi fra i nazionalisti anche se occorre notare organizzazioni minori quali lo Scottish Democratic Fascist Party di William Gilmour. Nonostante le difficoltà del movimento a radicarsi in Scozia, è interessante notare come personalità di spicco, provenienti da diversi ambienti sociali e professionali, aderirono alle idee del fascismo “continentale”, spesso a costo della propria libertà personale.
Alexander Raven Thomson, noto anche semplicemente come “Corvo”, fu un politico e filosofo scozzese. È spesso considerato come l’ideologo, l’Alfred Rosenberg, del fascismo britannico. Nel 1935 pubblicò “The Corporate State”, all’interno del quale espose la propria visione di un ipotetico governo del BUF nel Regno Unito. Thomson pensava alla formazione di venti corporazioni, ognuna al vertice di uno specifico settore dell’economia. L’unione di tutte queste corporazioni avrebbe formato la National Corporation, cioè il Governo nazionale. Un vero e proprio modello di stato corporativo dunque. A causa delle sue idee, fu incarcerato per gran parte del secondo conflitto mondiale.
Anche all’interno dell’aristocrazia britannica, notoriamente ostile alle idee rivoluzionarie del fascismo, il BUF riuscì a reclutare prestigiosi simpatizzanti. È questo il caso di Patrick Boyle, 8° Conte di Glasgow, già veterano del primo conflitto mondiale e decorato per le sue gesta al comando dell’incrociatore HMS Pyramus nel 1915. Boyle era rimasto impressionato dalle atrocità bolsceviche durante il suo distaccamento in Russia a Vladivostok nel ’17 e – tornato in patria – fu uno dei primi ad unirsi al movimento dei British Fascists all’inizio degli anni ’20 nonché uno dei principali finanziatori del BUF.
Anche il noto aviatore William Forbes-Sempill, anch’esso aristocratico ed istruito nel prestigioso college di Eton, ebbe diversi problemi dovuti alle sue idee. Fu infatti accusato di aver trasmesso informazioni segrete all’Esercito Imperiale Giapponese prima della Seconda Guerra Mondiale. In realtà, fin dai primi anni ’20, Lord Sempill era stato ufficialmente distaccato in Giappone per assistere la Marina Imperiale Giapponese a costituire la propria aviazione. Nonostante non fosse mai formalmente stato incriminato per spionaggio, nel 1941 fu costretto al congedo dalla Royal Navy. Sorge il sospetto che l’accanimento contro Sempill fosse dovuto anche alle sue simpatie “di destra” e all’iscrizione ad associazioni considerate anti-semite quali la Anglo-German Fellowship.
Graham Seton Hutchison fu un ufficiale durante la prima guerra mondiale, teorico militare e autore di romanzi di avventura. Proveniente dalla prestigiosa accademia militare di Sandhurst, fu decorato nella prima guerra mondiale con la Distinguished Service Order e la Military Cross (onorificenze dell’esercito britannico). Quanto alle sue idee in campo economico, condivise il suo interesse per la teoria del Credito Sociale di C.H. Douglas con Ezra Pound, con cui intraprese una corrispondenza durante gli anni ’30.  Alcune sue opere (in particolare “Warrior” del 1932) sono state paragonate a quelle di Ernst Jünger per i temi trattati. Nonostante i lunghi anni trascorsi a Londra, Hutchinson sentì sempre molto forte la sua identità scozzese: oltre a supportare apertamente la causa dell’indipendenza scozzese e lo Scottish National Party, Hutchinson formulò un’interessante teoria che propugnava al ritorno al sistema tradizionale dei Clan, come base per una Scozia corporativista, non più divisa in classi sociali.
Edoardo Fiorani

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