Roma, 3 feb – Checco Zalone a Sanremo prende abbastanza di mira i cosiddetti “virologi star”, con una certa prudenza ma anche con una buona dose di coraggio.
Zalone a Sanremo: “Tutti i virologi hanno un agente”
Il virologo come una rockstar, al punto di aver bisogno perfino dell’agente. Così Zalone a Sanremo, nei panni di Oronzo Carrisi, presunto cugino di Al Bano, dissacra il fenomeno più triste degli ultimi due anni: “Tutti i virologi hanno un agente e il mio agente è stato chiaro: non voglio parlare di Al Bano mio cugino. Lui mi ha oscurato tutta la vita. Invece oggi a Ciellino, Al Bano è il cugino di Oronzo. Prima a Ciellino il virologo stava sotto il podologo, ma oggi c’è stato il riscatto. Lo dico a tutti quelli che intraprendono carriere difficili. Prima o poi Fabio Fazio chiama anche voi. Dovete crederci, io stavo per abbandonare la virologia poi mi è cambiata la vita”. Poi l’esibizione fiera del primo tampone di Ciellino San Marco.
Al Bano lo avrebbe cercato quando ha avuto il Covid, “ma io non gli ho risposto, lui non mi ha cagato per 50 anni, chiamasse Burioni”. Quando Amadeus gli chiede dell’opinione sugli altri virologi, Zalone va in scioltezza: “Impossibile. Unica cosa su cui siamo d’accordo tutti è che non abbiamo capito un caz.. e che sta pacchia sta per finire. Ma anche per te Amadeus. La gente ora uscirà alle otto, mica sta a vedere quella caz.. che fai tu”
Poi la malinconica e satirica conclusione: “Nessuno pensa a noi virologi adesso se finisce la pandemia”. Prima di cantare la canzone “Pandemia ora che vai via”.
Un monologo tutto sommato coraggioso
Zalone non è un campione di coraggio, e lo ha dimostrato con Tolo Tolo, che sull’immigrazione assumeva posizioni piuttosto comuni, sebbene “temperate” nella seconda parte del film (e dal trailer promozionale precedente all’annuncio). Ieri a Sanremo, forse, ha percorso una strada simile. Ma con un pizzico di audacia in più. Il fatto che Lorenzo Tosa non se ne sia accorto è solo una garanzia. Zalone lo fa, ed è un beìne. Lo fa agganciandosi a un fenomeno assolutamente reale, quello dei “virologi star” sui quali tutti dovremmo riflettere un pochino di più. Se non altro per aumentare la consapevolezza di ciò che ci è accaduto e che ancora ci accade, sulle conseguenze anzitutto psicologiche della gestione del Covid. Per non parlare del resto.
Stelio Fergola