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Cilecche e incendi, nuovi imbarazzi per Royal Navy e marina tedesca

by La Redazione
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Royal Navy HMS Queen Elizabeth

Roma, 17 mar – A livello di immagine continua l’anno nero della Royal Navy con due nuovi imprevisti a porre interrogativi sulla capacità operativa della marina da guerra britannica. Dopo i problemi di reclutamento, l’incidente tra due cacciamine, il problema all’albero dell’elica dell’ammiraglia della flotta si sono aggiunti la cilecca del fallito lancio di un missile balistico Trident II dal sottomarino HMS Vanguard e un principio d’incendio a bordo proprio dell’ammiraglia, la portaerei HMS Queen Elizabeth ormeggiata in porto.

Royal Navy, nuovi guai

Sabato 9 marzo mentre la portaerei era ancorata al molo di Glenmallan in Scozia si è sviluppato un incendio a bordo, ma la situazione è stata rapidamente riportata sotto controllo. La nave si trovava a Glenmallan per sbarcare armi e provviste (doveva partecipare a un’esercitazione congiunta con la US Navy, prima dell’inconveniente all’albero portaelica di cui ci siamo già occupati) per poi recarsi nel bacino di Rosyth, dall’altro lato della Scozia per effettuare le riparazioni del caso.

Principio d’incendio che sarebbe rimasto probabilmente una notizia minore se non arrivasse dopo l’imprevisto alle eliche (il terzo per la nuova classe di portaerei britanniche). E soprattutto dopo la defaillance occorsa ad uno dei pezzi da novanta della Royal Navy: il sottomarino nucleare lanciamissili balistici HMS Vanguard. A fine gennario un test di lancio di un missile balistico Trident II ha visto il missile cadere in acqua a pochi metri dallo scafo del sottomarino. Sembra che dopo l’espulsione non si sia accesso il motore del primo stadio. Secondo lancio fallito consecutivo per un Trident II in uso ai britannici dopo l’ultimo tentativo del 2016 in cui un missile era finito fuori rotta. Mentre l’ultimo test da parte statunitense di un Trident II nel 2021 aveva avuto esito positivo (i Trident II sono di produzione statunitense e sono imbarcati sui sottomarini lanciamissili di US Navy e Royal Navy).

E seconda figuraccia nel giro di un anno per l’HMS Vanguard che ad inizio 2023 era finito in prima pagina per il “reattore nucleare riparato con la colla”. Toni sensazionalistici a parte si trattava di una riparazione sui bulloni dell’isolante delle tubazioni di raffreddamento della camera del reattore! Bulloni rimpiazzati da una supercolla compatibile con il tipo di lavorazione. Ma il vero scandalo era che la “riparazione d’emergenza con la supercolla” era stata individuata a pochi mesi dal ritorno in servizio del Vanguard dopo 7 anni di lavori di manutenzione costati 500 milioni di sterline (L’HMS Vanguard era entrato in servizio nel 1993)!

Da considerare anche che i missili Trident II imbarcati sui 4 sottomarrini classe Vanguard sono l’unico deterrente nucleare rimasto alle forze armate britanniche. A differenza della Francia, che oltre ai suoi quattro sottomarini lanciamissili dotati di missili di produzione nazionale M51, dispone anche di missili da crociera nucleari ASMP in dotazione ai cacciabombardieri Dassault Rafale.

Al netto dell’ultimo test di successo di un Trident II da parte della US Navy nel 2021, anche l’Air Force statunitense ha avuto qualche problema con i suoi vecchi missili balistici Minuteman III in servizio dal 1970. A novembre 2023 un test di lancio di un Minuteman III era fallito poco il lancio con il missile autodistrutto per un’anomalia non specificata. E sempre nel 2021 un altro di Minuteman III era stato annullato prima del lancio.

Anche in ambito tedesco non si viaggia tranquilli…

Da segnalare anche il mancato abbattimento per fuoco amico di un drone statunitense MQ-9 Reaper da parte della fregata tedesca Hessen impegnata per tutelare il traffico navale dai missili e droni di Ansar Allah (gli Houthi). Abbattimento non riuscito perché i due missili SM-2 lanciati contro il bersaglio dalla fregata hanno avuto un’avaria. Fortuna per gli Stati Uniti visto che il costo di un MQ-9 Reaper è valutato in 30 milioni di dollari. Gli SM-2 sono stati largamente utilizzati dalle marine statunitense e britannica nel teatro e considerati un’arma estremamente affidabile. Nel caso tedesco non è noto quale versione del missile fosse in uso, e se il problema fosse legata alla manutenzione degli SM-2 o a un problema collegato ai radar di tiro.

Ma più che la combinazione di cilecca e il fuoco amico quello che ha stupito è stato l’emergere di un problema per l’armamento dell’intera classe di fregate F124 Sachsen di cui fa parte la Hessen: uno dei munizionamenti in uso a queste fregate non è più in produzione. Come dichiarato da un parlamentare alla Die Welt c’è il concreto rischio che le fregate F124, entrate in servizio a partire dal 1999, possano essere dismesse una volta esaurito lo stock di munizionamento, a meno di non ricorrere a significativi lavori di modernizzazione.

Flavio Bartolucci

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