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Craxi è stato un “missino mancato”? Lo spunto da un libro appena uscito

by Stelio Fergola
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Craxi missino

Roma, 28 mar – Bettino Craxi “missino mancato” è ovviamente un’ìperbole. Però, dando uno sguardo veloce all’ultimo libro di Tommaso de Brabant, nostro collaboratore e bravissimo ricercatore, c’è da rifletterci. Chi scrive coltiva questa idea fin dagli anni adolescenziali, analizzando passo passo la politica tenuta dal segretario socialista nei suoi anni di governo (e non solo). Da questo punto di vista il testo in questione, intitolato Il Garofano e la Fiamma. L’incontro mancato tra Craxi e la Destra Italiana, non solo incuriosisce, ma si rivela fondamentale per studiare un argomento enormemente sottovalutato.

Il Craxi missino nella politica

Già partendo dalle ragioni scissioniste con l’universo marxista si può capire tanto. Non a caso il testo non può evitare l’argomento del “vangelo socialista”, ovvero il libro “scandalo” negli ambienti rossi uscito nel 1978 che tagliava i ponti senza troppi complimenti con il marxismo-leninismo e avviava una conciliazione dei principi socialisti con le idee di mercato. In soldoni, una difesa dell’economia mista, tradizionale forza della potenza industriale italiana ormai da decenni. Da qui il passaggio all’anticomunismo fervente è breve. Come è breve la creazione della coalizione del Pentapartito proprio allo scopo di isolare in parlamento il Pci, oltre che di sostenere i suoi due mandati di governo dal 1983 al 1987.

Si possono aggiungere anche altri argomenti: l’appoggio alla causa palestinese nel conflitto perenne con Israele (sebbene questo fosse condiviso anche dalla sinistra estrema) e un atlantismo “non di maniera”, ovvero molto vicino all’approccio neoatlantico già tenuto dai governi italiani negli anni Cinquanta nell’era di Enrico Mattei e della nascente Eni. Il Msi sotto questo profilo, dal punto di vista dirigenziale, tenne nei decenni un atteggiamento ambiguo, motivato dall’anticomunismo militante. Ma la base era tutt’altro che filoatlantica. L’ottobre del 1985 con la crisi di Sigonella rappresenta chiaramente l’apice di questo approccio, con la rottura addirittura verticale con gli Usa di Ronald Reagan e l’affermazione, forse l’ultima della nostra storia, di una sovranità nazionale sul territorio.

Insomma, di argomenti “sognati” dai missini in quei decenni che Craxi inseguì, se non addirittura realizzò, ce ne sono tanti. Manca l’associazione ufficiale alla destra sociale e nazionale, quello sì. Ma è evidente che non sarebbe mai potuta avvenire. In primis perché il leader socialista sposava in pieno la retorica resistenziale, testimoniando anche una sua storia familiare precisa. E in secondo luogo perché (come il libro indaga) il tentativo di far uscire lo stesso Msi dal ghetto non venne mai realizzato. Insomma, Craxi fu un “missino mancato” o no? Forse l’espressione è esagerata, ma i punti di contatto sono davvero sottostimati.

Le prospettive del libro di de Brabant

Sicuramente l’argomento merita molti approfondimenti. Il testo di de Brabant ha una bibliografia e un comparto di note di tutto rispetto. Si tratta insomma di un’opera rigorosa, più scientifica che divulgativa, e in quanto tale ancora più attraente in termini di conoscenze dirette. In chiusura è necessaria una precisazione: quanto scritto non è la recensione del libro di de Brabant, ma una riflessione scaturente dagli spunti notevoli che il testo propone. Un libro di questa portata meriterà un’ indagine ulteriore che ci promettiamo di fare in futuro.

Stelio Fergola

 

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