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Il fallimento di Elly Schlein (nonostante un centrodestra imbarazzante)

by Stelio Fergola
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Elly Schlein fallimento

Roma, 6 sett – Il governo fa malissimo in quasi tutto, Elly Schlein riesce a fare perfino peggio. Probabilmente perché il segretario del Nazareno non riesce neanche a fingere di sostenere quel lavoro e quei deboli che il suo partito da decenni illude – anche rimediando figuracce – di difendere, interessandosi più che altro a questioni arcobalenate e ad ambiti che – se va bene – riguarderanno uno zerovirgola della popolazione. Questo tralasciando la natura elitaria e profondamente arrogante di questa ristrettissima minoranza.

Elly Schlein, un fallimento sotto ogni profilo

Ovviamente, dal Pd non ci si aspetta alcuna una svolta concreta, come non ce lo si può attendere dalla sinistra in generale, intrisa com’è di anti-italianismo fino alle viscere e, in generale, di profondo disprezzo – non confessato, ovviamente – per la classe dei lavoratori. Certamente, la Schlein che da militante “de sinistra” parlava soltanto di fluidità e di schwa è stata giocoforza “costretta” da segretario a mettere sul piatto i temi del lavoro, del mai troppo discusso Pnrr, magari “ricicciando” ogni tanto il sempreverde tema del razzismo inesistente e dell’ecologismo di bassa lega (con i sostegni impliciti, ma nemmeno troppo, agli ecovandali di Ultima Generazione). Fatto sta che nei sondaggi il Pd ristagna, spesso cala, qualche volta riprende qualche percentile, non schiodandosi mai da quell’insopportabile – per chi ne sogna un remoto indebolimento – 20%. Questo nonostante il recente bizzarro tentativo di trionfalismo di Repubblica, che esulta dopo i risultati delle consultazioni statistiche estive.  La realtà a ormai diversi mesi dall’elezione della cara Elly è molto più basica e triste: la maggioranza degli elettori Pd adora le finte battaglie della sinistra fucsia, ma al tempo stesso certifica la sua natura di minoranza che pretente – e ottiene – di comandare la società italiana, al di là di qualsiasi bisogno reale avvertito dalla comunità e dal popolo. Di conseguenza, poca crescita, poco calo, il tema predominante è la stagnazione. Ma chi sognava un “effetto Elly” è rimasto comunque deluso. In ogni caso, le speranze per i dem italiani non sono certamente esaurite, e il motivo è banalissimo quanto altrettanto squallido: il centrodestra e il suo governo mesto.

Perché il Pd potrebbe – incredibilmente – vincere ancora

Il Pd governa anche quando non viene eletto, si sa bene e ormai si ripete quasi come una filastrocca utile alla depressione. Altrettanto certo è quanto il consenso degli eredi dei Ds e del fu Pci si sia progressivamente ridotto nel corso degli anni, contando la corsa all’astensionismo e il numero di votanti schede “dem” diminuito in modo verticale, pur riuscendo praticamente sempre ad oscillare tra il 17 e il 20% degli elettori attivi. Lentamente, la società italiana sta rendendo la minoranza piddina “ancora più minoranza”, insomma. Ma il disastro del governo di centrodestra potrebbe essere pagato a caro prezzo, per l’ennesima volta, spostando alle prossime tornate politiche il peso della bilancina ancora verso il Nazareno, da sempre capace di intrufolarsi nelle delusioni altrui per illudere di avere ancora un minimo di credibilità. Ai tempi di Silvio Berlusconi, tale dinamica veniva esercitata tramite la demonizzazione dell’avversario, per mezzo dei numerosissimi organi di stampa “amici” e – manco a dirlo – dei magistrati, distraendo dal pochissimo di buono che il Cavaliere produceva come premier. Adesso, con il nulla avanzante nei quartieri dei Cdm a guida Meloni, potrebbe essere perfino più facile. Senza contare che le “strutture amiche” sopracitate possono essere ancora più pericolose, non trovandosi certamente di fronte un multimilionario dotato comunque di mezzi economici elevati, ma una schiera di politici dalle risorse molto più modeste. In ogni caso, c’è da scommetterci qualche fiche: questo esecutivo, a prescindere dai sondaggi che nel primo anno continuano a premiarlo (del tutto naturale, nelle prime fasi della legislatura) continuando così potrebbe far tornare perfino questo Pd in sella: chi offre di più?

Stelio Fergola

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