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Eroi dimenticati: Francesco Campo, l’avvocato indipendentista

by Tommaso Lunardi
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Roma, 10 ago – E’ nel Risorgimento che nascono i concetti di unità nazionale, di tricolore e di amor di Patria. Un grande esempio di ciò che è l’ardore per la propria nazione è quello che viene rappresentato da Francesco Campo.

Libertà dal dominio borbonico

Era nato a Palermo in un caldo 11 giugno 1827 Francesco Campo. All’epoca la sua amata città era sotto il dominio borbonico ma, già in tenera età, si sentiva parlare di indipendentismo, di libertà, di unità. Capì meglio queste voci di lì a pochi anni quando si laureò in legge e svolse la mansione di avvocato. Sono anni duri ed i sentimenti nazionalistici sorgono in tutto Italia.

Non ne resta escluso il Regno delle Due Sicilie ed, il 25 marzo 1848, scoppiò una rivoluzione in tutta la Sicilia. L’isola divenne formalmente indipendente e si creò un governo basato su quella che era la vecchia Costituzione del 1812. La bandiera che lo Stato adottò, però, fu qualcosa di ancor più rivoluzionario. Il tricolore italiano campeggia dietro la Trinacria sicula. L’esperienza, però, durò poco e terminò nel sangue il 15 maggio 1849.

Francesco Campo venne arrestato per aver partecipato alla rivolta e rimase in carcere per più di un anno. Venne liberato grazie all’intervento inglese ma mandato in esilio in Piemonte. Qui conobbe altri importantissimi nomi del Risorgimento italiano.

Il soldato risorgimentale

La vita in Piemonte non fu semplicissima per Francesco Campo. L’avvocato lavorò come insegnante di latino ed italiano in un liceo a Torino ma la sua vera vocazione era combattere per l’Italia. Allo scoppio della seconda guerra d’indipendenza, si arruola nel corpo dei Cacciatori della Magra e ne diviene capitano. Con questo reparto opererà in Toscana e nel centro Italia ingrossandosi grazie all’afflusso di rivoluzionari provenienti da Modena e Carrara.

Combatté, poi, a Milazzo dopo lo sbarco in Sicilia. In questa occasione, il soldato si distinse particolarmente in battaglia e venne decorato con il grado di maggiore. Ma Campo combatté anche nel nord Italia, durante la terza guerra d’indipendenza, a Custoza ed in Val Vestino.

Francesco Campo morì a Palermo il 30 giugno 1915 dopo essere stato eletto Senatore a vita del Regno d’Italia. Regno che lui stesso contribuì a creare da sud a nord.

Tommaso Lunardi

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