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Eroi dimenticati: il marinaio ghibellino Ubaldo degli Uberti

by La Redazione
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Roma, 28 apr – “Vedi là Farinata che s’è dritto: /de la cintola in sù tutto ‘l vedrai” così Dante cantava di Farinata degli Uberti, il più famoso ghibellino del Medioevo, accusato, però, di essere un eretico e, di conseguenza, condannato alle pene infernali per l’eternità. Sorte migliore toccò ad un suo lontanissimo discendente: Ubaldo degli Uberti. Nato a Napoli negli anni ’80 dell’800, giovanissimo tenente di vascello ottenne il comando del sommergibile Giacinto Pullino con il quale compì moltissime azioni belliche durante il primo conflitto mondiale nell’Adriatico.
Il 29 luglio 1916 il sommergibile di degli Uberti divenne tristemente famoso per un’azione bellica fallita miseramente; volendo compiere un’azione militare ai danni della marina austroungarica, il sottomarino venne posto in linea di tiro ma, a causa di errori di calcolo e di strategia, il Giacinto Pullino andò a cozzare con gli scogli e si incastrò. Impossibilitati a staccarsi dalla roccia e ormai intercettati dalla marina nemica, i marinai abbandonarono il mezzo cercando la salvezza con mezzi di fortuna ma invano. L’equipaggio, compreso Ubaldo degli Uberti, venne imprigionato in un campo di concentramento fino alla fine delle ostilità. Ottenne, comunque, una croce di guerra: “Ha compiuto numerose missioni di guerra dimostrando elevate qualità militari; particolarmente al comando del somm. Pullino compiva una difficile missione nel Golfo di Fiume lanciando un primo siluro contro un piroscafo da carico e un secondo siluro contro un piroscafo armato che difendeva l’entrata del porto e che aprì il fuoco contro il sommergibile affiorato”.
Tornato in Patria, Ubaldo degli Uberti lasciò la carriera militare per dedicarsi a quella di scrittore. Nel 1934 incontrò un giovane americano che rivoluzionò la sua vita di lì a sempre: Ezra Pound. I due divennero subito inseparabili dopo essersi conosciuti a Rapallo. Ubaldo divenne traduttore in italiano di Pound, il quale amava definirlo UB2 ossia “Uberti al quadrato” in onore del suo antenato citato da Dante. Pound era uno dei più importanti e famosi studiosi del poeta fiorentino che l’occidente abbia mai conosciuto.
Ubaldo degli Uberti condivideva pienamente le posizioni politiche e, soprattutto, economiche di Pound e ciò permise ai due di diventare assolutamente inseparabili. Dopo l’armistizio del ’43 entrambi, infatti, non ebbero dubbi su da che parte stare e divennero membri dell’RSI. Ubaldo venne mandato a Vicenza dove scoprì l’esistenza di un sarcofago dedicato a Lapo degli Uberti, figlio di Farinata e condannato alla pena dell’esilio lui stesso come il padre. Riferirà il tutto a Pound e ciò resterà impresso nella mente del giovane scrittore americano tanto che ricorderà questo avvenimento in una strofa dei suoi “Cantos”.
Già nel 1941 Ubaldo degli Uberti era stato nominato contrammiraglio e responsabile della propaganda di Supermarina. Un compito simile gli venne affidato dopo l’8 settembre quando dovette dirigere il quindicinale “Marina Repubblicana”, la rivista ufficiale della marina dell’RSI, nella quale lui stesso da direttore pubblicò alcune lettere di Pound oltre che a vari frammenti più o meno intensi dei “Canti in Italiano” dei “Cantos” poundiani.
Il 26 aprile 1945, quando la sede del giornale era stata già spostata da Vicenza a Montecchio Maggiore (VI), un manipolo di soldati russi ma appartenenti all’esercito tedesco attaccarono, per errore, il battaglione “Pegaso” della X° MAS pensando che fossero dei nemici. Il battaglione era stato posto a difesa del magazzino militare di Montecchio. Saputo dell’accaduto, Ubaldo si precipitò sul luogo dell’accaduto ma venne ferito mortalmente dagli stessi soldati russi. Il direttore e ammiraglio ghibellino Ubaldo degli Uberti morirà dopo poche ore all’ospedale di Montecchio Maggiore il 27 aprile 1945.
Tommaso Lunardi
 

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Lapo e Ubaldo degli Uberti: due ghibellini nella Vicenza "sacrestia d'Italia" | Il Primato Nazionale 6 Settembre 2020 - 4:17

[…] Fu proprio passeggiando per quella piazza, 600 anni dopo, che un uomo in divisa rimase fulminato riconoscendo lo stemma della casata degli Uberti. Era il 1944 e quell’uomo, contrammiraglio della Marina Nazionale Repubblicana, era un diretto discendente di Lapo: era Ubaldo degli Uberti. […]

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