Roma, 7 apr – Il 7 aprile dell’anno 1900 nasceva Mario Aramu, uno dei più valorosi aviatori che mai abbiano sorvolato i nostri cieli. A Cagliari, il giovane Aramu studiò all’istituto tecnico fisico – matematico del capoluogo sardo per, poi, frequentare anche il biennio all’università di ingegneria. Divenuto soldato di leva a guerra praticamente finita, venne congedato il primo di aprile del 1918.
Il giovane militare fu affidato ai Bersaglieri ma, nel 1919, frequentò la Scuola militare di Caserta uscendone nel marzo dello stesso anno come Allievo ufficiale e venne inviato a Trento. Il 1° dicembre 1926 lasciò il Regio Esercito per entrare a far parte dell’Aeronautica. Nel marzo del 1927 venne promosso tenente e partì volontario per la Libia. Nel biennio tra il 1928 ed il 1930 fece parte dell’Aviazione Coloniale Libica combattendo in Cirenaica ed ottenendo la medaglia di bronzo al valor militare: “Pilota d’aeroplano, in soli pochi mesi si prodigava in numerose azioni di ricognizione, di mitragliamento, di bombardamento e di trasporto di feriti, rendendo preziosi servizi alle truppe operanti a terra. Nei giorni 8 agosto 1928, 4-20 gennaio 1929 nella zona di El Carruba, a Cigherra ed a Gara El Mesciarreca, incurante del fuoco nemico, con ardite azioni offensive a bassa quota sorprendeva e scompigliava forti nuclei ribelli recando loro gravissime perdite”. Dopo l’esperienza in Libia, Mario Aramu venne richiamato in Patria e promosso con il grado di capitano.
Il periodo tra il 1933 ed il 1937 lo vide impegnato in moltissime operazioni, militari e non. Partecipò alla “Crociera Aerea del Decennale” per poi essere inviato in Cina a Nanchino per addestrare i piloti delle truppe nazionaliste cinesi. Nel 1937 combatté anche in Spagna dove fu decorato con la medaglia d’argento al valor militare.
Mario Aramu venne insignito del grado di colonnello ma, all’inizio della seconda guerra mondiale, partì subito per presiedere la difesa della costa sarda settentrionale a controllare eventuali attacchi francesi dalla vicina isola della Corsica. Dopo la resa della Francia, fu inviato ancora una volta in Libia per contrastare l’avanzata alleata nel deserto. Riparò a Castelbenito e a Derna, rispettivamente in Tripolitania e Cirenaica, fino agli inizi di dicembre del 1940. Alle idi di dicembre, Adolf Hitler in persona, resosi conto del valore del soldato italiano, gli conferì il titolo di Cavaliere dell’Ordine dell’Aquila Tedesca.
Il 16 dicembre gli inglesi iniziarono l’Operazione Compass volta alla conquista della Cirenaica. L’esercito reale inglese sbaragliò le truppe agli ordini di Graziani e avanzò verso le coste libiche. Mario Aramu e altri due aviatori partirono per difendere i compagni a terra. I tre piloti, però, vennero abbattuti da uno stormo di caccia inglesi che si gettarono subito al loro inseguimento.
Morì quando il suo velivolo impattò al suolo nel pomeriggio del 16 dicembre 1940. Si sparse la voce che, in realtà, il colonnello sardo fosse ancora vivo, mutilato e prigioniero degli inglesi ma, alla fine, la notizia certa del suo decesso venne resa nota.
“Colonnello pilota, navigatore tra i più audaci, Atlantico ed eroico legionario di Spagna, alla testa del suo stormo scagliato contro il nemico cui non aveva concesso tregua in tanti giorni di prove supreme, scompariva nel cielo della battaglia marmarica dopo prodigi di valore. Cielo della Marmarica, 17 dicembre 1940”: la sua memoria venne celebrata l’indomani della sua scomparsa.
Mario Aramu è l’unico aviatore sardo decorato con la medaglia d’oro al valor militare.
Tommaso Lunardi
Eroi dimenticati: Mario Aramu, l’aviatore d’Africa
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