Roma, 21 lug – Quasi tre miliardi: sarebbe questa la cifra che, stando ad alcune indiscrezioni, Ferrero avrebbe messo sul piatto per conquistare la divisione dolci confezionati che il colosso svizzero Nestlé ha di recente messo in vendita negli Stati Uniti. Un impegno di assoluto rilievo e per il quale sarebbe già stato dato un mandato esplorativo ad un’importante banca d’affari, anche se per ora dalla sede centrale di Alba (Cn) la società non conferma né smentisce.

Dalla morte del fondatore Michele Ferrero l’azienda, la cui gestione è passata nelle mani del figlio Giovanni, ha intrapreso un lento ma costante processo di crescita per linee esterne, con acquisizioni mirate al fine di espandere la propria presenza su più mercati. A partire da quello britannico nel quale, a 5 anni dal fallito tentativo di scalata a Cadbury, Ferrero è riuscita a mettere le mani su Thorntons che, con le sue centinaia di punti vendita, ha assicurato al produttore della celebre Nutella uno sbocco non indifferente sulla piazza d’oltremanica.

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Negli Stati Uniti Ferrero è presente dal 1969, dopo lo sbarco delle celebri pasticche Tic Tac. Oggi quel mercato rappresenta per la società cuneese il quinto per volumi, ma sulle cui potenzialità di crescita ha deciso di puntare: è del marzo scorso l’acquisizione per un centinaio di milioni di euro del produttore di cioccolato Fannie May Confections Brand.

Filippo Burla

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