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Forza Elly, sei tutti noi: per un Pd al minimo storico

by Stelio Fergola
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Elly segretario Pd

Roma, 5 dic – Elly Schlein candidata a segretario del Pd. Ora è ufficiale. Lo abbiamo atteso, rumoreggiato e perfino sognato per mesi, ma ora è realtà. Diciamola tutta, abbiamo previsto ben altro: il trono. E speriamo con tutto il cuore di averci azzeccato.

Elly Schlein candidata segretario Pd

L’ha annunciata ieri, Elly, la sua candidatura a segretario del Pd. Come riporta l’Ansa, la vice di Stefano Bonaccini parte con poesie romantiche, sulla scia di un partito che – probabilmente – si dirigerà verso il “solito” cambio di nome per non cambiare mai contenuti e se possibile peggiorarli ancora: “Parte da noi una storia nuova che possa costruire l’alternativa che merita questo Paese. Il governo Meloni ha già dimostrato il suo volto”. Dello stesso esecutivo dice che ha fatto una manovra “contro i poveri”, giusto per provare a rilanciare la favoletta di un Pd che ci pensa ancora, agli ultimi, una storiella alla quale non crede ormai più nessuno (esclusi gli invasati). Un momento di una tristezza mai vista, perché se ne recepisce il fallimento intrinseco. Ma dobbiamo dirlo, anche piuttosto divertente al tempo stesso. Perché il Pd è così, ossimorico per natura: ci fa piangere ma al tempo stesso ridere. Da oggi – anzi, da ieri – però ci fa anche sperare. Nella fattispecie, un tracollo che sogniamo notte e giorno, occhi chiusi o aperti, da decenni. Sarà possibile?

Sogniamo i dem ai minimi storici

Vogliamo, sogniamo i dem italiani ai minimi storici. Al di sotto di quel 16% sotto il quale non sono mai andati. Difficile dire se potremo essere accontentati. Che l’elettorato piddino sia uno dei più “automatici” nel sostenere il proprio Credo sulla scena italiana lo sappiamo bene. Che molti dei voti eventualmente persi “trasmigreranno” su altri partiti satellite, pure. Però una lenta erosione della potenza elettorale della sinistra (già enormemente minoritaria nella Nazione) è auspicabile. Il Pd è potenza pura applicata al controllo e alla politica: un bestione simile, ben noto per governare anche quando non vince le elezioni, non si elimina in un giorno. Che le assurdità di Elly ci portino la buona novella, tra asterischi e schwa, magari in grado di far perdere la pazienza almeno a una parte dei soldatini che continuano a mettere la croce sul Nazareno praticamente con incondizionata fede religiosa. Tra speranze e dubbi qualche certezza la abbiamo: da segretario, sarà sufficiente che apra la bocca. Dunque sì, Elly, vinci anche per noi.

Stelio Fergola

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1 commento

fabio crociato 5 Dicembre 2022 - 12:05

D’ accordo però occhio che nella politica italiana cominciano dal basso ad emergere figure con doppie o più cittadinanze che ritengono di fare politica locale senza nessuna rinuncia, in possibilissimo palese conflitto d’ interessi ! Avanti così e ci troveremo anche noi un candidato presidente di opposta sponda… Che alla mal parata mena pure le tolle.

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