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Guai per Profumo: il nuovo ad di Leonardo – Finmeccanica a processo per usura

by Filippo Burla
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Porfumo indagato per usura bancariaRoma, 22 mar – Un’accusa pesante quella che pende sul capo di Alessandro Profumo, banchiere prestato alle partecipazioni pubbliche. Il gup del tribunale di Lagonegro ha infatti rinviato a giudizio l’ex numero uno di Unicredit ed Mps, facendo seguito alla richiesta del pubblico ministero dell’assise potentina che ha indagato Profumo per usura bancaria.

La vicenda nasce da un esposto presentato da un rivenditore di automobili di Sala Consilina (Sa), il quale ha denunciato l’applicazione nel 2014 di tassi “ultralegali” – vale a dire usurari – da parte di Monte dei Paschi, all’epoca presieduta proprio da Profumo. L’ammontare delle somme richieste avrebbe, nel tempo, mandato in difficoltà le attività dell’uomo. “Le indagini del pubblico ministero – ha spiega all’agenzia Agi il legale difensore della vittima – hanno evidenziato che si sono registrati tassi ultralegali da parte di due istituti bancari fino a un massimo di 190mila euro, per una esposizione debitoria che tale non è”. Da qui la denuncia e la richiesta del Pm, risalente all’autunno scorso e accolta oggi dal giudice dell’udienza preliminare, che coinvolge Profumo in qualità di legale rappresentante della banca senese.

La notizia del rinvio a giudizio giunge a poche ore dall’indicazione, da parte del governo, di Profumo come amministratore delegato di Leonardo-Finmeccanica, il conglomerato pubblico dell’elettronica, dell’aerospazio e della difesa, in sostituzione di Mauro Moretti e nonostante gli eccellenti risultati di quest’ultimo, capace di risollevare un gruppo destinato a quasi sicura liquidazione. Una nomina che non ha mancato di far discutere, visto il pedigree “di sinistra” di Profumo, che negli ultimi anni non ha certo brillato. Basti vedere l’incapacità di gestire – se non sul breve termine, ma l’esperienza dimostra che qualche trimestrale in positivo non fa un risanamento – la grave crisi di Mps, esplosa a strettissimo giro dopo le sue dimissioni dalla banca senese. E, sempre per quella (brutta) storia, ora arriva la ciliegina sulla torta.

Filippo Burla

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