Roma, 31 ott – Il prezzo del grano sale alle stelle dopo lo stop di Mosca all’accordo. L’attacco ucraino a Sebastopoli ha generato molti problemi e bloccato un’intesa – quella proprio sul grano, appunto – che aveva messo una toppa su una questione molto seria
Il prezzo del grano vola dopo lo stop di Mosca all’accordo
Come riporta Tgcom24, il prezzo del grano sui mercati internazionali spicca il volo. La ragione è la sospensione dell’accordo tra Russia e Ucraina sul passaggio delle navi dal Mar Nero per raggiungere il Mediterraneo. Gli attacchi subiti a Sebastopoli hanno infatti irrigidito Mosca, con l’unico risultato utile di far balzare i costi del frumento del 5,6% (8.762,5 dollari al bushel). In realtà stava andando anche peggio, con un picco di aumenti del 7,7%. Non meglio il grano duro, salito del 4,8% a 9.645 dollari il bushel, successivamente a un picco del +6,2%. E gli altri beni alimentari, purtroppo, non stanno a guardare: il mais cresce del 2,3% (696,7 dollari al bushel) mentre l’olio di palma ha un aumento del 2,8%.
Le due navi “scappate” oggi dai porti ucraini
Nonostante lo stop all’accordo, stamattin due navi ucraine cariche di cereali sono riuscite a salpare dai porti sul Mar Nero. Questo successivamente alle dichiarazioni del mediatore dell’Onu Amir Abdulla, secondo il quale le navi mercantili civili non possono essere tenute in ostaggio in quanto “le forniture alimentari devono transitare” regolarmente in base all’accordo: Mosca, ovviamente, la pensa in modo diverso. Le due navi partite non sono le sole in programma. Altre dodici imbarcazioni sono partite, come annunciato dal ministro ucraino delle infrastrutture Oleksandr Kubrakov su Twitter. “Oggi 12 navi hanno lasciato i porti ucraini. Le delegazioni dell’Onu e della Turchia hanno messo a disposizione dieci squadre d’ispezione per controllare 40 navi al fine di soddisfare l’iniziativa sul grano del Mar Nero. Il piano d’ispezione è stato accettato dalla delegazione ucraina. La delegazione russa è stata informata”.
Alberto Celletti