Roma, 24 feb – A seguito della guerra in Ucraina, i dubbi su un collasso economico si fanno quanto meno leciti. Ce lo dicono troppi indicatori, troppi settori danneggiati nel campo delle esportazioni, troppi generi, anche di prima necessità, che rischiano di subire un’impennata di prezzi, oltre al già ampiamente citato caro energia.
La guerra in Ucraina e un possibile collasso economico in casa nostra
Stamattina Alan Friedman, ospite a L’Aria che Tira, dispensava notizie prive di riscontro sul fatto che il caro energetico che già subiamo da qualche settimana sia colpa di Vladimir Putin e della sua invasione dell’Ucraina. A prescindere dalla faciloneria di una “informazione” simile, la situazione che si sta delineando tra ieri e oggi è obiettivamente preoccupante.
Il rischio per le esportazioni italiane, successivamente alle ulteriori sanzioni economiche contro Mosca, è concreto e reale: regioni come Molise, Sardegna, Emilia Romagna e Piemonte, come già facevamo notare ieri, potrebbero subire un contraccolpo per cifre non indifferenti, per valori che potrebbero entrare nell’ordine di centinaia di milioni di euro se prendiamo in considerazione tutta l’Italia. Aziende che rischierebbero contrazioni enormi, e in settori importantissimi come l’alimentare, l’abbigliamento, la mobilia. Senza contare l’allarme lanciato anche per il turismo russo (che solo in Sardegna conta decine di migliaia di ingressi solo nel periodo estivo).
La paura che l’Ucraina ci conduca a un collasso economico è rafforzata dalle notizie emerse quest’oggi sull’aumento dei prezzi di pane, mais e soia, anch’esso causato da un “blocco” delle esportazioni verso la Russia praticamente certo a seguito della crisi in corso. Non sembra esagerata la dichiarazione di Coldiretti che parla di “rischio rivolte”. L’ascesa è consistente, superiore anche al 20%. E la guerra ha reso tutto più complicato.
Il caro energia potrebbe peggiorare
Il caro energia, o caro bollette, potrebbe peggiorare, ma non solo. Con il senno del poi potremmo valutarlo come “la prima mazzata” sul nostro sistema economico rispetto a una “serie” di danni incalcolabili successivi, specialmente nel lungo periodo. Roberto Cingolani lo ha dichiarato da poco: con la guerra in Ucraina i costi potrebbero rimanere alti. E, aggiugiamo noi, i rischi di un collasso economico potrebbero diventare davvero concreti. Troppo pessimismo? Chissà. Ma una cosa è certa: non si tratta dei “soliti” aumenti cui siamo abituati da anni. Ma di uno shock del paniere molto superiore alla media. E i riflessi di una degenerazione simile sono sempre incalcolabili.
Stelio Fergola
1 commento
Cari geni della geopolitica moderna, secondo voi se voltiamo le spalle di fronte a questa prepotenza dell’invasore, questi riempirà il proprio cuore di amore per noi novelli badoglio regalandoci gas e rubli, o ci userà come pedine contro i suoi nemici che hanno il coraggio di non piegarsi? E mentre noi gli diamo una mano accoltellando alle spalle i nostri alleati, come ci rapporteremo con loro nella quotidianità?