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L’Huffington contro il Primato Nazionale. Ma sui “nazisti” anti-Greta abbiamo ragione noi

by Valerio Benedetti
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Roma, 27 set – Giusto ieri mi è capito di leggere – e di farvi apprezzare nei suoi passaggi salienti – un editoriale di Fulvio Abbate pubblicato sull’Huffington Post. La tesi era, in soldoni, che fosse necessario proteggere Greta Thunberg dai «nazisti». La tesi, ovviamente, non era seria, eppure – a mio parere – meritava di essere diffusa per illustrare a che livello fosse arrivato il fanatismo di certi giornalisti pro-Greta. Senonché Abbate dev’essere rimasto parecchio piccato per la mia decisione di diffondere (e perculare) le sue bizzarre idee, visto che se n’è lamentato in un ulteriore articolo, pubblicato oggi sempre per l’HuffPost. Riconfermando, di fatto, quanto da lui scritto, Abbate mi accusa di non aver opposto grandi argomenti alla sua tesi, nonché di aver espresso solo «sentenze apodittiche». Il che, peraltro, è verissimo: di fronte a una boutade del genere (perché per me di boutade si tratta), c’era pure bisogno di argomentare? Ad ogni modo, caro Fulvio, ho deciso di provarci: ora ti spiego perché i critici di Greta non sono la reincarnazione di Himmler e Eichmann.

Il problema non è l’Asperger

Innanzitutto, non mi risulta che le bionde trecce e gli occhi azzurri fossero un malus per i teorici hitleriani. E in proposito non è certo necessario scomodare il Progetto Lebensborn, che Abbate sicuramente conoscerà. Ma ovviamente non è su questo che il giornalista dell’Huffington imbastisce la sua tesi. Il problema, in sostanza, è rappresentato dalla Sindrome di Asperger di cui soffre Greta. Il che – stando ad Abbate – la renderebbe automaticamente un soggetto «subumano» da consegnare all’Aktion T4. Peccato solo che nessuno abbia criticato Greta per la sua sindrome (a meno che Abbate non voglia ricorrere allo straw man argument).

In secondo luogo, e al netto dagli interessi che gravitano dietro e attorno a Greta, è lecito affermare che questa sindrome – la quale notoriamente contribuisce a rendere monomaniacali-ossessivi verso un argomento (in questo caso il riscaldamento globale) coloro che ne sono affetti – abbia giocato un seppur piccolo ruolo nella battaglia della paladina dell’ambiente? Se non è lecito affermarlo per lesa maestà del politicamente corretto, ne facciamo volentieri a meno. Anche perché le critiche da muovere a Greta sono ben altre. E non riguardano né la sua malattia, né il suo abbigliamento, né le sue smorfie, né tantomeno le sue trecce bionde.

Il Vangelo secondo Greta

Greta dice che le hanno rubato il futuro. La qual cosa, si converrà, è del tutto risibile, visto che è pronunciata da una ragazzina cresciuta nell’opulento Occidente e che si reca a New York sullo yacht di alti papaveri reali. Ma non è questo il punto e, d’altra parte, non rappresentano un problema neanche le sue convinzioni (legittime) sui cambiamenti climatici. Quello che rimprovero a Greta è l’aver trasformato in religione – con tanto di dogmi intangibili e spietate cacce all’eretico – un tema che invece dovrebbe essere argomento di sereno dibattito. Lei ha tutto il diritto di sensibilizzare la gente sui pericoli derivanti dal riscaldamento globale, ma il pacchetto non dovrebbe prevedere l’aprioristica condanna per cialtroneria e malvagità di tutti coloro che non credono alle sue tesi e alle sue previsioni catastrofiste. Perché, appunto, o il climate change è argomento di dibattito, oppure è religione secolarizzata e fanatismo luddista.

Quello che rimprovero a te, caro Fulvio, e ai tuoi sodali, è invece di aver cinicamente usato una ragazzina e la sua sindrome come uno scudo contro le critiche che, ora, vi concedete il lusso di squalificare come «naziste». Ché poi, parliamoci chiaro, incazzarsi per l’arroganza di una 16enne che ti guarda in cagnesco se non pendi dalle sue labbra, beh ecco, per questo non serve affatto essere «nazisti».

Valerio Benedetti

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3 comments

Michele A. 28 Settembre 2019 - 7:39

Gent.mo Dott. Valerio Benedetti, ma Lei crede veramente che tal Abbate (???) sia in grado di comprendere le Sue argomentazioni o le argomentazioni in generale? Beato Lei!

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Marc 1 Ottobre 2019 - 4:07

Così, Greta non sarebbe connessa a Soros, nonostante la Luisa-Marie Neubeue? Ma và! Una sola persona cosa può significare? Giusto, giusto: e DUE persone? Ad esempio, quel Morton H. Halperin che è tra i membri di Open Society foundation E di One campaign, di cui la Neubeue è ambasciatrice?

No: nemmeno due legatia Soros sono sufficienti, dicono gli “anti-complottisti”… Ok, allora vediamo: scorriamo la lista degli altri membri di One campaign…

La presidente di One campaign, Gayle Smith, è connessa a Soros, avendo partecipato a eventi da lui organizzati. Stesso dicasi per Tom Freston.
Helen Gayle è stata nella fondazione Gates insieme a Joe Cerrell e Mark Suzman, altro notissimo conoscitore di Soros, da parte sua grande amico di David Cameron.
Bobby Shriever (citato nell’agendina di Epstein insieme a Peter Soros, nipote del “filantropo ungherese”) faceva già parte, insieme a Bono e a Jamie Drummond, del progetto DATA (il precursore di One), che è stato finanziato sempre da Gates & Soros: che Drummond ha definito “giant of giving for the greater good”, in un tweet indirizzato proprio a Gayle Smith.
Il nigeriano Dangote, l’uomo più ricco d’Africa, è sicuramente un amico di Soros, che ha incontrato varie volte in convegni d’affari. Stesso dicasi per il miliardario sudanese Mo Ibrahim:
https://www.burundi-forum.org/la-une/international/region-des-grands-lacs/burundi-mo-ibrahim-ami-de-soros-a-kigali/
Kevin Sheekey, che già finanziò una campagna milionaria contro Trump, partecipò alla “transition tent” di de Blasio, finanziata soprattutto da Soros.
Kelly Ayotte fu (insieme a una Rothschild…) membra del McCain Institute, sovvenzionato pesantemente da Soros.
Lawrence Summers, vecchia volpe della politica americana, conosce Soros senza alcun dubbio.

Molte di queste persone sono implicate in un progetto per le rinnovabili insieme ad altri loro conoscenti:

http://disq.us/url?url=http%3A%2F%2Fwww.avioselnav.it%2Fhi-tech%2Finternet%2Fenergie_rinnovabili__ci_pensano_zuckerberg_e_gates_con_la_breakthrough_energy_coalition.htm%3AHpIalsKQjRqfNN4bNjojVki7Uok&cuid=2217114

Che dire? Soltanto che, prima di dire asinate, gli “anti-complottisti” dovrebbero tornare a studiare come minimo logica, buonsenso e infine onestà: perchè ci vuole o grande stupidità o grande disonestà (condita con le solite minacce di querele: che sono poi il vero motivo per cui la gente si arresta dal dubitare e protestare…) a pretendere che la gente sia incapace di vederci bene, dietro certe cose.
E non imparano.

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MI DISPIACE RAGAZZI, MA BISOGNA CHE NE PARLI ANCORA | ilblogdibarbara 2 Ottobre 2019 - 6:01

[…] a spada tratta la 16enne svedese con improbabili debunking o squalificando i suoi critici dando loro dei «nazisti», c’è anche chi tenta di argomentare contro i luoghi comuni del «gretismo». Tra questi c’è […]

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